I test del Thermal Club, in apertura della stagione 2025 dell’IndyCar, hanno visto l’esordio della Prema e il primato di Marcus Ericsson
Le prove collettive del Thermal Club hanno di fatto dato il via alla stagione 2025 dell’IndyCar e hanno visto l’esordio della Prema e il primato di Marcus Ericsson. Sulla pista californiana c’erano sei vetture. Oltre allo svedese, Kyle Kirkwood e a Colton Herta dell’Andretti Global, hanno presenziato Robert Shwartzman e Callum Ilott della Prema e Jacob Abel, esordiente del Dale Coyne Racing.
Pur in mancanza di riferimenti cronometrici ufficiali, il primato della sessione è andato a Ericsson, in 1’40″136, davanti a Kirkwood di ottanta millesimi. Terzo Shwartzman – che ha offerto dei buoni tempi – a 175 millesimi dal vertice. Callum Ilott si si è piazzato quarto, a 247 millesimi dal primato, poi Colton Herta – a 269 millesimi – e sesto Abel, ad 1″451 da Ericsson.
L’inzio dell’annata, dunque, ha proposto alcune squadre in pista, sebbene ovviamente impossibile trarre delle risposte.
Le impressioni dalla Prema
E allora, per gli appassionati e gli addetti ai lavori, è stata la giusta occasione per osservare i ‘nuovi’, come Abela e l’italiana Prema (con la Dallara Ilmor-Chevrolet).
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I due piloti della compagine con sede a Grisignano di Zocco (Provincia di Vicenza) hanno offerto le loro prime impressioni. Così Ilott a RACER, al ritorno nella categoria dopo un anno: “Per essere stato il primo giorno, è stato probabilmente uno dei primi giorni migliori possibili, anche con gli aspetti del mattino”.
E ancora: “La squadra è rimasta soddisfatta. Ci sono molte cose su cui lavorare e migliorare, ma questa è la parte della lista di controllo. Il primo aspetto su cui operare, però, è la velocità della vettura, che di solito non si sblocca molto, molto velocemente. Essendo stato il primo test, ci sono state aree su cui lavorare e che possiamo andare a migliorare abbastanza facilmente. È stato davvero impressionante essere così vicini”.
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In secondo luogo, l’ex alfiere dello Juncos Hollinger Racing si è soffermato anche sull’organizzazione di scuderia. Steve Barker, per esempio, già suo ingegnere di pista presso la compagine statunitense-argentina e che ha ritrovato in Prema.
Così sul tema il nativo di Cambridge: “Abbiamo persone di ogni provenienza e, ovviamente, il nucleo centrale di Prema che ci aiuta a dirigere le cose. Ci sono molte voci e idee diverse, ma allo stesso tempo è fantastico quando si riesce a metterle insieme. Ovviamente Barker è stato il mio ingegnere di gara in passato, quindi c’è molta familiarità. Questo ci aiuterà, al netto delle ulteriori novità“.

Poi, ha aggiunto: “Questa squadra ha un tale pedigree in Europa, ed è anche un’avventura per loro, perché è probabilmente una delle auto tecnologicamente più avanzate. Per quanto si tratti di un telaio più vecchio, c’è più sviluppo che si può fare rispetto a quello che hanno gestito. E la Prema ha un’ottima storia di attrezzature nuove“.
Sul futuro prossimo, ha invece sottolineato: “Tuttavia, come ho detto, c’è ancora molto lavoro da fare. È stato un buon primo giorno. Abbiamo un ottimo gruppo di ingegneri. L’unica cosa che ci manca è il tempo”.
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