Tutto è pronto per l’edizione numero 107 della 500 Miglia di Indianapolis, la più simbolica e importante delle diciassette gare che compongono il calendario IndyCar
Archiviato il GMR GP, la IndyCar si tufferà in quella lunga fase che troverà il proprio apice nell’edizione numero 107 della Indy 500, il prossimo 28 maggio, da disputarsi nel celeberrimo ovale dell’Indianapolis Motor Speedway.
Marcus Ericsson e Ganassi cercheranno di difendere il successo del 2022.
Per Tony Kanaan, invece, la classicissima dell’Indiana – dove guiderà la quarta Dallara Arrow McLaren, la numero 66 – sarà l’ultimo capitolo di una carriera irripetibile.
Tra le principali novità, il sistema di punteggio. Nel 2023, infatti, la Indy 500 – in gara – assegnerà gli stessi punti degli altri eventi in calendario. Al contrario, tra il 2014 e il 2022 i punti erano stati raddoppiati.
Le vetture
Tutti i partecipanti saranno alla guida delle Dallara IR-18, alimentate dai V6 biturbo da 2.2 litri marchiati
Chevrolet/Ilmor o Honda, a seconda delle scelte operate.
Identico anche il carburante, L’E100 fornito dalla Shell. Dal punto di vista aerodinamico, la configurazione prevista sarà quella degli ovali più veloci, già utilizzata nella PPG 375 di Fort Worth (Texas) dello scorso aprile.
Altro aspetto da tenere ben presente, è il nuovo braccetto dello sterzo, sviluppato da Dallara. Un particolare, quest’ultimo, obbligatorio per le competizioni sugli ovali e che dunque è già stato ampiamente provato.
Il nuovo componente, più flessibile e dinamico rispetto al passato, oltre ad assorbire meglio gli urti, in caso di incidente ridurrà l’impatto del contraccolpo sugli arti superiori del pilota.
Le qualificazioni
All’edizione numero 107 della Indy 500 sono iscritti 34 partecipanti. I posti disponibili rimangono 33. Dunque, per la prima volta dal 2021, per assegnare l’ultima casella disponibile tornerà il ‘bumping‘.
Le qualifiche si svolgeranno in due giorni, sabato 20 maggio e domenica 21.
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Al sabato, le qualificazioni (dalle ore 11:00 alle 17:50 locali) saranno valide per le posizioni comprese tra la prima e la trentesima. I piloti classificatisi dalla posizione tredici alla trentesima, non torneranno in pista la domenica.
Per il 21 maggio, sono state invece fissate tre sessioni: 14:00 – 15:00; 16:00 – 17:00 e 17:15 – 17:45, sempre sulla base degli orari di Indianapolis.
Nella prima – secondo un ordine basato sui tempi del sabato, dal riferimento più lento a quello più veloce – ogni vettura avrà un tentativo. I sei più rapidi avanzano alla Fast Six.
In secondo luogo, torneranno in pista gli ultimi quattro del sabato. Nell’occasione, verranno assegnate le posizioni dalla 31 alla 33, con l’esclusione di un concorrente, il trentaquattresimo.
L’ultimo turno di giornata – per l’appunto la Fast Six – vedrà sfidarsi i sei migliori piloti. Il più veloce conquisterà la pole position, ottenendo il riconoscimento NTT P1 Award. Come già deliberato per il 2022, anche quest’anno le qualifiche assegneranno punti ai primi dodici delle prove ufficiali.
Le squadre della Indianapolis 500, edizione 107
Per quanto riguarda le squadre, le partecipanti saranno dodici. Sono però solamente due – ovverosia Abel Motorsports e Dreyer & Reinbold Racing – quelle che convoglieranno i loro sforzi unicamente sulla gara dell’Indiana.
Come già evidenziato per la passata stagione, l’aumento di vetture iscritte all’intera stagione – in tutte e diciassette le gare – che quest’anno ha toccato quota ventisette unità, ha ridotto gli spazi di partecipazione alla sola Indy 500.
Altra gara nella gara sarà quella del confronto tra i motoristi. Motoristi che comunque cominceranno alla pari, almeno numericamente. Honda e Chervolet, infatti, si spartirano equamente le forniture dei propulsori, equipaggando diciassette vetture ciascuno.
Abel Motorsports
Una sola vettura, la numero 50, per Abel Motorsports. Alla guida, R. C. Enerson, classe 1997, non qualificatosi alla Indy 500 di due anni fa, ma grande nono – nel 2016 – a Watkins Glane, all’epoca con Dale Coyne.
A.J. Foyt Enterprises
Santino Ferrucci e l’esordiente Benjamin Pedersen, entrambi portacolori della storica squadra per l’intera annata, cercheranno di riscattare un inizio di stagione complicato.
Ferrucci, al netto delle polemiche che lo hanno spesso riguardato, può dalla sua opporre un curriculum, nei Superspeedway, di tutto rispetto.
L’ex collaudatore della Haas ha finora preso parte a quattro Indy 500 (esordio datato 2019), chiudendo settimo, quarto, sesto e decimo.
Andretti
La squadra di Micheal Andretti si presenterà con cinque auto, le quattro ‘titolari’ di Colton Herta, Kyle Kirkwood, Romain Grosjean e Devlin DeFrancesco, più la quinta – la numero 98 – di Marco Andretti.
La compagine con base ad Indianapolis potrebbe partire con una ‘punta sola’, Colton Herta. D’altro canto, non è da escludere che l’esperienza di Andretti (terzo nel 2008, 2010 e 2014), la crescita di Grosjean sugli ovali e l’esuberanza di Kirkwood, si possano tutte rivelare degli ottime frecce per dare la caccia all’evento.
Arrow McLaren
Nel borsino dei principali favoriti, un posto d’onore spetta sicuramente ad Arrow McLaren, reduce dalle tre vetture in Top 5 nella prima gara di Indianapolis. Pato O’Ward è attualmente il secondo della generale, così come secondo si è classificato nella Indy 500 del 2022.
Con il messicano, le ‘punte’ saranno Felix Rosenqvist e Alexander Rossi, anche se tutti gli occhi mireranno presumibilmente alla quarta McLaren, quella di Tony Kanaan. Il brasiliano, all’ultimo ‘ballo’ della sua lunga carriera, a Indianapolis ha già vinto, nel 2013.
Notevole, per il colpo d’occhio, le livree celebrative per il sessantesimo anniversario della fondazione della squadra. Correva infatti l’anno 1963 e il neozelandese Bruce McLaren costituiva l’omonima compagine. Il resto della storia è divenuto sinonimo di ‘leggenda’.
Chip Ganassi Racing
Altro ‘squadrone’ è quello di Chip Ganassi. Vincitore con Ericsson e Palou di due delle prime cinque gare nel 2023, il catalano è appena passato a condurre la classifica dei piloti.
Dixon (altro veterano IndyCar, qui primo nel 2008), Palou, il vincitore del 2022 Ericsson e Takuma Sato – che a Indianapolis ha ottenuto l’unico podio in Formula 1, nel 2004, conquistando la 500 Miglia nel 2017 e nel 2020 – formeranno una compagine di altissimi livello.
Dale Coyne Racing
Due vetture, invece, per Dale Coyne. A tenere alto l’onore della compagine, ci penseranno i ‘titolari’, David Malukas e Sting Ray Robb.Titolari che per altro dovranno riscattarsi dalla più recente gara di Indianapolis, dove Ray Robb ha colpito il suo compagno di squadra alla curva 7 – nel corso del giro 2 – spegnendo qualsiasi velleità di conquistare un buon risultato.
Malukas, comunque, si presenta forte del quarto posto della PPG 375, l’unica competizione fin qui disputata – nel 2023 – su un circuito ovale e potrebbe essere una dell sorprese.
Dreyer & Reinbold Racing
Per Dreyer & Reinbold Racing, Indianapolis costiuirà la cifra del 2023. Due vetture, una per Stefan Wilson e l’altra per il veterano Ryan Hunter-Reay, già vincitore della gara nel 2014 e campione della serie due anni prima.
Ed Carpenter Racing
Conor Daly (sesto nel 2022), l’olandese Rinus VeeKay, più Ed Carpenter, competeranno sulle tre Dallara-Chevrolet dell’omonima compagine.
Le prime uscite del 2023 non sono state brillantissime, ma l’esperienza di Carpenter (tre pole position a Indy e il secondo posto nel 2018 quale miglior piazzamento) potrà fungere da volano.
Juncos Hollinger Racing
Juncos Hollinger ha già sbalordito gli appassionati con la presentazione della livrea di Agustin Canapino.
E’ difficile, alla vigilia, prevedere quale postura manterrano Callum Ilott e il suo compagno argentino, ma anche in questo caso le ambizioni non mancano. Dei due, tuttavia, Ilott sembrerebbe il più accreditato.
Meyer Shank Racing
Meyer Shank Racing è sinonimo di una coppia di piloti che ha fatto la storia di questa disciplina.
Helio Castroneves – celebre per le sue arrampicate sulle reti – ha vinto qui per ben quattro volte: 2001, 2002, 2009 e 2021. Dall’altro lato del box, come per tutto il 2023, presenzierà Simon Pagenaud, trionfatore nel 2019 e assolutamente non da meno al Brickyard.
Rahal Letterman Lanigag Racing
Quattro le vetture per la scuderia fondata nel 1992. Due le vittore a Indianapolis, nel 2004 – con Buddy Rice – e nel 2020 con Takuma Sato.
Tornando al presente, oltre ai ‘titolarissimi’ Christian Lundgaard – sugli scudi dopo il bel GMR GP – Graham Rahal e Jack Harvey, la quarta Dallara sarà la numero 44 della Katherine Legge. La britannica sarà la prima donna a tentare l’impresa dal 2021.
Classe 1980, la Legge si presenterà per la terza volta alla Indy 500, dopo le partecipazioni del 2012 e 2013.
Team Penske
Ultimo, ma solo per motivi ‘alfabetici’, il Team Penske.
Altra compagine iconica delle competizioni d’oltreoceano, Josef Newgarden, Will Power e Scott McLaughlin saranno chiamati a riportare a Mooresville il trofeo. L’ultimo successo, in casa Penske, risale infatti al 2019.
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In questo scorcio iniziale di stagione IndyCar, tuttavia, Penske ha già lanciato la propria candidatura per la Indianapolis 500. In effetti, viste le vittorie di Newgarden in Texas e di McLaughlin in Alabama, l’imperativo non potrà che essere quello di giocarsela almeno fino in fondo.
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Copertina: John Cote/NTT IndyCar Credits