Nel 2025 la Prema Racing compirà un altro grande salto, grazie all’esordio nell’IndyCar Series, una scelta che donerà ulteriormente lustro alla storia di una delle principali eccellenze del motorsport italiano
La Prema Racing sbarcherà in IndyCar dal 2025. La notizia era nell’aria da qualche mese, ma l’ufficializzazione è arrivata soltanto nella giornata odierna.
L’azienda di Grisignano di Zocco formerà con la Dallara un binomio tutto italiano. La serie, infatti, monotelaio, utilizza gli chassis realizzata dalla casa di Varano de’ Melegari. Scelti anche i propulsori. Si tratta dei V6 biturbo (ibridi) da 2.2 litri della Ilmor-Chevrolet. Saranno due le auto in pista per tutta la stagione, mentre per i piloti occorrerà aspettare ancora.
Tutto il lavoro di preparazione e sviluppo dovrebbe svolgersi a Indianapolis. Nei pressi del celebre ovale, infatti, la Prema costruirà una nuova sede operativa, la cui direzione sarà affidata a Piers Phillips (fino al 2022 massimo vertice del Rahal Letterman Lanigan Racing).
The next challenge is around the corner!#PREMARacing will make its #INDYCAR debut as a two-car operation in 2025.
Bring it! 🇺🇸👊 pic.twitter.com/NgJUfBSK2X— PREMA (@PREMA_Team) April 9, 2024
Un impegno sempre più in grande
L’IndyCar sarà solo il nuovo capitolo di una storia vincente. La scuderia italiana, in effetti, oltre ad essere un perno dei [c.d.] campionati propedeutici ha mietuto successi ovunque sia andata, dalle monoposto, all’Endurance. Infinita, inoltre, la lista di giovani talenti – Robert Kubica, Raffaele Marciello e Charles Leclerc, per fare soltanto tre nomi – che ha supportato, portandoli fino alla F1 e non solo.
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Quest’anno, tra le monoposto, la compagine veneta presenzia in F1 Academy, F2, F3, F4 e FRECA. La Prema, inoltre, segue direttamente i programmi Lamborghini/Iron Lynx nel WEC e in IMSA. Nevralgico, in questo senso, è il lavoro della sua succursale, la Prema Engineering (che ha una base anche a Detroit, vicino alla sede americana della Squadra Corse Lamborghini). Il cammino verso l’IndyCar in effetti può essere fatto risalire all’acquisizione di PREMA nel 2021 dalla compagine dei fondatori di Iron Lynx, Deborah Meyer e Claudio Schiavoni, che puntano a diversificare le attività della squadra anche aprendo programmi puramente “professionistici”, come il WEC, l’ELMS e appunto l’IndyCar.
Con il 2025, insomma, lo scettro di “miglior team al di fuori della F1“, citando liberamente The Race, sarà ancora più saldo. In attesa, ovviamente, che dalla pista arrivino i primi riscontri.
Renè Rosin: “Un momento cruciale nella storia di PREMA”
“L’annuncio di oggi segna un momento cruciale nella storia di PREMA Racing. Fare il salto nella NTT INDYCAR SERIES e competere nella famosa 500 Miglia di Indianapolis è un sogno che si avvera per la nostra famiglia e per tutti coloro che sono coinvolti nella nostra attività. Abbiamo un enorme rispetto per la INDYCAR, le sue sfide uniche e la sua storia sensazionale, e non vediamo l’ora di farne parte.
Anche se competere in INDYCAR non sarà facile, siamo determinati a fare del nostro meglio, imparare il più rapidamente possibile e diventare i principali contendenti fin dall’inizio. Il desiderio di lottare per la vittoria è la nostra forza trainante e la completezza della sfida ci darà ancora più motivazione per avere successo.
Questo nuovo capitolo sarà vantaggioso anche per PREMA Racing e le sue persone, producendo incredibili opportunità di apprendimento e trasferimento di know-how. Vogliamo ringraziare la INDYCAR per la calorosa accoglienza e Chevrolet per aver sostenuto questo progetto. Non vediamo l’ora di iniziare a operare nella nostra sede in Indiana e di andare in pista il prima possibile.
Grande entusiasmo e un precedente
Se, da una parte, come legittimo, c’è grande entusiasmo, dall’altra, non mancheranno i dubbi e le incertezze. In questo senso, a portare qualche nube, potrebbe stagliarsi un precedente. Quello della Carlin (oggi Rodin Motorsport), altro grande colosso europeo (britannico) che nel 2018 ha tentato il grande salto. Quattro stagioni complete (tra il 2018 e il 2021) ma risultati modesti.
Va comunque registrato che la Carlin ha lanciato la carriera di Pato O’Ward. In più, si è segnalato il titolo vinto nel 20216, grazie a Ed Jones, nella IndyLights. Le strutture del gruppo sono poi state vendute a Juncos Hollinger nel 2022, concludendosi mestamente l’allora ultima avventura di un team europeo nelle ruote scoperte americane.
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