Sting Ray Robb resta in IndyCar ma nel 2024 cambierà scuderia, passando dal Dale Coyne Racing with Rick Ware Racing alla scuderia di Foyt, per la quale guiderà la Dallara-Ilmor/Chevrolet numero 41
Cambio di scuderia per Sting Ray Robb, che nel 2024 sarà ancora in IndyCar, ma in qualità di nuovo portacolori della scuderia di Foyt, l’A. J. Foyt Racing (già A. J. Foyt Enterprises). Per lui, ci sarà l’abitacolo della Dallara-Ilmor/Chevrolet numero 41.
Dopo una sola annata, quindi, si è concluso il rapporto tra il nativo di Boise e il Dale Coyne Racing with Rick Ware Racing. Per il classe 2001, aver trovato un altro sedile è già stato un successo.
In effetti, sebbene la stagione 2023 fosse quella d’esordio in IndyCar, i risultati non sono stati certamente brillanti. Nelle diciassette gare in cui ha preso parte, il vicecampione Indy Lights del 2022 – come miglior risultato – ha ottenuto un dodicesimo posto, a Laguna Seca. In classifica, Robb si è piazzato ventitreesimo.
L’importanza di giocarsi le proprie carte
Per Sting Ray Robb, dunque, il 2024 rappresenta una grande occasione. Il corridore originario dell’Idaho avrà una seconda possibilità, pur con tutte le incognite del caso.

Da rimarcare, inoltre, il passaggio dai motori Honda agli Ilmor/Chevrolet. Al netto di tutte le dinamiche concernenti l’esordio dell’ibrido, questo cambio potrebbe farsi lo stesso sentire. Soprattuto nella prima metà di stagione. Tutto questo, comunque, potrebbe al momento apparire addirittura secondario. Specialmente se messo a confronto con la grande gioia del pilota.
“Sono davvero onorato di pilotare la vettura 41 dell’A. J. Foyt Racing per il 2024“, ha dichiarato Robb (che attualmente vive a Indianapolis), al portale della sua nuova compagine.
Il classe 2001, poi, ha aggiunto: “Guidare per il leggendario A. J. Foyt e il suo gruppo di lavoro, sotto la guida di Larry Foyt, sarà un sogno che si avvera. Mi offre l’opportunità di mettere in pratica gli insegnamenti del passato e di portare avanti lo slancio nella mia seconda stagione. Infatti, ci confronteremo in una realtà molto competitiva. Facendo tesoro dei nostri successi, non vedo l’ora che arrivi la prossima stagione“.
Infine, non sono mancati dei ringraziamenti speciali. A tal proposito, questo è stato il pensiero dell’ex alfiere Andretti in Indy Lights: “Alla mia famiglia e ai miei sostenitori va il mio ringraziamento per aver fatto parte di questo viaggio. continueremo a lavorare sodo e a crescere per diventare ciò che Dio ci ha chiamato ad essere“.
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Nelle trattative, un ruolo fondamentale è stato quello di Pieter Rossi, manager di Robb. “Lavoro con lui dal 2017, poco dopo il suo passaggio dai go-kart alle auto da corsa“, ha spiegato Rossi. “In kart è stato fortissimo. A sedici anni, era altrettanto impressionante per la sua maturità, la disciplina e il desiderio di correre ad alto livello. Nel suo cammino verso la IndyCar, Sting Ray Robb ha vinto ad ogni livello e ha lavorato più duramente di chi lo circondava. È stato un privilegio assistere alla sua crescita e partecipare al suo successo“.
E ancora: “Per lui, il secondo anno in IndyCar sarà un anno di gare e competizioni agguerite. Personalmente, sono molto fiducioso che Robb continui ad affinare le sue capacità e a stupire. Non vedo l’ora che arrivi una grande stagione“.

Ovviamente, grande soddisfazione è pervenuta anche a livello dirigenziale. Le aspettative sono tutto sommato elevate, a maggior ragione vista la collaborazione tecnica con il Team Penske, siglata lo scorso Agosto.
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Larry Foyt – vertice della squadra – si è detto impaziente di cominciare a lavorare con Robb. “Non vedo l’ora di confrontarmi con Sting Ray Robb“, ha sottolineato Foyt. “Devo ammettere che il suo nome ha attirato la mia attenzione quando era nelle formule giovanili. Perciò, ho seguito le sue gare nelle categorie minori, dove ha sempre ottenuto ottimi risultati. Credo possa essere una grande aggiunta per i nostri piani e che metterà in mostra tutto ciò che ha imparato nella sua annata da esordiente in IndyCar“.
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