Nella ricerca di nuovi mercati per l’IndyCar, l’ipotesi Asutralia, con Adelaide, potrebbe rappresentare un’opportunità, eppure Zak Brown ha ribadito che la priorità resta il Nord America
L’Australia potrebbe rappresentare una destinazione per l’IndyCar, in virtù del cittadino di Adelaide, eppure le priorità sembrano altre. Da diverso tempo si rincorrono le voci sul fatto che la serie possa uscire dai confini del Nord America (Stati Uniti, Canada). Dapprima si era parlato del Messico, poi dell’isola.
Entrambi i Paesi hanno ospitato la CART e proprio in Australia – a Surfers Paradise – nel 2008 l’IndyCar ha corso la sua ultima gara fuori Campionato, prima di quella del Thermal Club nel 2024. Nel caso di Adelaide, il tracciato sarebbe quello dove compete la Supercars.
In primo luogo, l’idea che sarebbe circolata tra gli organizzatori dell’IndyCar sarebbe stata quella di partire con un evento senza punti. A seconda delle eventuali risposte di pubblico e della logistica, si sarebbe effettivamente valutato come impostare la gara in calendario.
Il parere di Zak Brown
Nonostante non siano arrivate conferme, né smentite, sul tema si è espresso Zak Brown, Amministratore delegato della McLaren.
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Parlando con Speedcafe, Brown è stato esplicito sul tema, sottolineando come l’IndyCar necessiti in realtà di altri scenari. “Non sono appassionato alla categoria fuori dalle Americhe“, ha dichiarato il manager.
Questa la sua spiegazione: “Amo l’Australia. Ho un squadra di Supercars, adoro la gara di F1 in Australia, ho un pilota australiano. Dunque, non ha nulla a che fare con l’Australia, ma la IndyCar ha bisogno di far crescere il proprio mercato prima di iniziare a diventare internazionale al di fuori dell’America”.
Poi, ha aggiunto: “Deve essere rilevante di quale Paese stiamo parlando quando non abbiamo una gara nel Nord Est dell’America. Questa deve essere la nostra priorità prima di iniziare a guardare all’estero. A proposito degli investitori pubblicitari, non ne ho mai incontrato uno che mi abbia detto si occupasse di Nord America e Australia. Oppure di Nord America e Inghilterra. O si è globali o nazionali“.
Il paragone
Nel fare un paragone, l’ex pilota ha ripreso proprio la celebre categoria turismo australiana. In questi termini: “Allo stesso modo, non sarei un appassionato del Supercars che viene a Singapore e rimane in Asia-Pacifico. Né lo sarei se andasse in Nord America per lo stesso motivo“.

Di qui: “Non mi piace l’idea che IndyCar si allontani dall’America, in particolare dal Nord America. Se tuttavia si volesse, allora si potrebbe entrare in Messico e in Brasile, dopodiché nelle Americhe. Questa resta la mia opinione personale“.
E ancora, a proposito del cittadino che è stato avvicinato alla serie, ha detto: “Mi piace tantissimo Adelaide. Così come la gara di F1 che si svolgeva lì e questo non è un riflesso sull’Australia. È solo il mio punto di vista generale su come massimizzare il mercato nazionale. Non credo che lo sport debba cercare di uscire dal mercato nazionale”.
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Copertina: The Race Credits