Colton Herta ha guidato il terzetto dell’Andretti Global, al vertice nei test dell’IndyCar al World Wide Technology Raceway di Madison, utilizzati anche per raccogliere riferimenti in vista della prossima gara
Colton Herta ha chiuso in testa la sessione di prove che ha visto alcune squadre dell’IndyCar girare al World Wide Technology Raceway di Madison (Illinois), l’ovale che ospiterà la prossima gara della serie. Il californiano ha completato 151 tornate, la migliore delle quali (riferimenti ‘non ufficiali’) in 25″427, a 176.977mph. In totale, erano cinque le compagini presenti, per nove monoposto.
Alle spalle del numero 26, si sono piazzati i suoi due compagni di squadra in Andretti Global. Kyle Kirkwood ha ottenuto la prestazione personale di riferimento in 25″447. Marcus Ericsson, in 25″504.In quarta e quinta posizione, il ‘rinnovato’ duo dello Juncos Hollinger Racing. Conor Daly – al posto di Agustin Canapino – è stato il quarto, con 25″521. Quinto Romain Grosjean – autore anche di un incidente nel finale – in 25″578.
I posizionamenti di giornata dal sesto al nono, sono stati appannaggio di Kyffin Simpson con la Honda e Linus Lundqvist, entrambi per il Chip Ganassi Racing, rispettivamente in 25″737 e 25″755. Poi, Christian Rasmussen dell’Ed Carpenter Racing in 25″824 – il primo a concludere anzitempo le prove per un contatto – e Nolan Siegel (Arrow McLaren) in 25″887.
Verso la Bommarito 500
Da Madison – oltre alla necessità di approfondire ulteriromente la tematica ‘gomme’ – sono emerse due ulteriori questioni.
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Il fatto che Daly abbia guidato al posto di Canapino, senza che vi fossero conferme anticipate, come ha rimarcato anche RACER, ha dato adito a diverse illazioni. Le più ‘forti’ vedrebbero addirittura l’argentino non completare l’annata. Di qui, visto che alla fine del Campiuonato mancano cinque eventi, quattro dei quali saranno su ovali, la scelta di ‘testare’ Daly, specialista di quella tipologia di circuiti.
La preoccupazione di Kyle Kirkwood
In secondo luogo, a far riflettere sono stati i distacchi tra Herta e Siegel. Nonostante il numero esiguo di partecipanti, tra i riferimenti migliori di Herta e Siegel la differenza sarebbe stata pari a 0″460. Il tutto, in un ovale da 1,25 miglia. Questa forbice così raccordata è stata oggetto di moniti. In particolare, da parte di Kyle Kirkwood che si è proiettato sull’analisi in vista della prossima Bommarito 500 (17 Agosto).
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“Non so se a qualcuno piacerà quello che ho da dire“, ha esordito il nativo di Jupiter. “Ci siamo però concentrati soprattutto sulle qualifiche. La corsa, in effetti, probabilmente sarà una gara di qualificazione. Abbiamo cercato di seguirci a vicenda alla fine e non siamo riusciti ad arrivare a un secondo l’uno dall’altro. Le qualifiche saranno perciò importantissime“.
Anche alla luce dell’evoluzione del fine settimana del’Iowa, il classe 1998 ha aggiunto: “Eravamo al massimo della deportanza e con un degrado minimo, quasi nullo. Non so se cambieranno qualcosa, ma sulla base dei recenti test, sarebbe meno che ideale. Non possiamo aggiungere altra deportanza. Di solito la deportanza risolve il problema. Tuttavia, in questo caso, non saprei dire se ne abbiamo aggiunta troppa“.
E ancora: “La pista è facile da percorrere nelle curve 3 e 4. Tutti vanno alla stessa velocità. Per cui, l’unico modo di superare qualcuno era quello di uscire pù velocemente dalla curva 2, anche se avveniva di rado. Se ci fosse stata usura, la corsa sarebbe stata migliore. Qualora a Madison fosse come nei test, succederà come in Iowa. Mi auguro cambi qualcosa con le gomme, l’aerodinamica o qualsiasi altra cosa ritengano necessaria“.
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Copertina: RACER/Travis Hinkle/Penske Entertainment Credits