Prodotta nella fabbrica ungherese di Györ l’Audi TT numero 662.762: è l’ultimo esemplare della storia.
Audi TT addio. Lo si sapeva, la casa di Ingolstadt lo aveva preannunciato, ma non se ne conoscevano le tempistiche. Ora è ufficiale, ieri lo stabilimento ungherese di Goyer ha prodotto l’ultimo esemplare della sportiva dei quattro anelli.
Si conclude, così, dopo 25 anni la storia dell’Audi TT. 662.762 verdite totali per un modello. prodotto a partire dal 1998, che ha sempre rappresentato un punto di riferimento seppur senza successi eclatanti nelle vendite.
Audi TT, la storia
La storia della TT nasce, come detto, sul finire degli anni 90. La concorrenza è forte sul mercato. Gli appassionati delle Roadster di aspetto classico possono puntare sulla BMW Z3 e Mercedes ha appena lanciato la prima coupé cabrio del settore, la SLK.
La compatta dei quattro anelli nasce sul pianale della Audi A3 (nonché della Golf IV). Rispetto alle rivali è presente sul mercato in doppia versione: coupé o roadster.
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La prima generazione ha forme tonde e levigate e si distingue per una simmetria quasi perfetta nei suoi 4 metri di lunghezza. La gamma iniziale è composta da varianti del 4 cilindri 1.8 Turbo a 5 valvole per cilindro e parte direttamente con quella da 180 CV, a trazione anteriore oppure integrale con giunto Haldex, per proseguire con quella a doppio intercooler da 225 CV, cambio a sei marce e trazione quattro.
Nella primavera del 2003, a TT diventa una delle prime auto in assoluto a introdurre il cambio a doppia frizione DSG, in combinazione con il motore V6 3.2 da 250 CV che diventa il top di gamma.
La seconda generazione
Nel 2006 la TT segue l’evoluzione di A3 e Golf e passa alla generazione successiva. Telaio nuovo con sospensioni posteriori a 5 bracci su tutta la gamma e dimensioni un po’ più generose, con lunghezza che passa a 4,2 metri.
Lanciata nuovamente come coupé prima e come Roadster in un secondo momento, offre ancora motori turbo ma più sofisticati e potenti. il nuovo 1.8 a iniezione diretta TFSI ha 160 CV ed è accompagnato da una 2.0 con 200 CV. Per i cambi si può scegliere un manuale standard o a corsa ridotta oppure il DSG. Al vertice si ripropone il 3.2 V6 da 250 CV rigorosamente DSG e quattro. Su questa generazione esordisce anche un motore turbodiesel 2.0 TDI common rail da 170 CV che arriva con la trazione integrale di serie.
Sempre alla seconda generazione di TT tocca anche il compito di far debuttare le sospensioni a controllo elettronico Magnetic Ride (di serie solo sul V6 inizialmente). Con la seconda generazione nasce anche la prima versione ad alte prestazioni, la TTS, ottenuta portando il 2.0 TFSI a 272 CV e corredandolo di trazione integrale e cambio DSG. Stesso contorno per l’ancor più spinta TT RS, dotata del mitico 5 cilindri TFSI da 340 CV (poi 360) e un alettone fisso in coda.
La terza TT è high tech
La terza TT del 2014, è un affinamento della seconda generazione, pur adottando la piattaforma MQB del gruppo Volkswagen. Il design è sofisticato e è internamente debutta l’Audi Virtual Cockpit che rende la strumentazione interamente digitale.
Presenti sia il 1.8 che il 2.0 TFSI con potenze che variano da 180 a 230 CV. Il TDI cresce invece a 180 CV e adotta la trazione integrale quattro ultra in grado di ridurre i consumi escludendo le ruote posteriori.
Le performanti TTS e TT RS, in gamma dal 2016, arrivano a 310 e 400 CV con 0-100 in 4,6 e 3,7 secondi. Con il restyling del 2018 escono di scena il 1.8 e il turbodiesel lasciando i soli 2 litri che nel 2019 prendono le sigle di 40 e 45 TFSI, con 197 e 245 CV rispettivamente.
Con il compimento dei 25 anni dal lancio della prima generazione, nel 2023 TT ha visto l’esordio dell’edizione finale, la “RS iconic Edition”. Prodotta in soli 100 esemplari, è una versione estremizzata, sia dal punto di vista meccanico che stilistico, dell’ultima generazione della vettura tedesca.
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