Dopo il dietrofront da parte di Bruxelles nei confronti dello stop definitivo al motore endotermico, l’Europa apre la possibilità anche agli e-fuels.
C’è sempre più incertezza nei confronti dei motori endotermici in Europa, anche se qualcosa si sta muovendo nei confronti della loro tutela, tant’è che si scorge una nuova opzione, ovvero gli e-fuels. In futuro dunque potrebbero esserci opzioni più tradizionali oltre l’elettrico.
La differenza tra gli e-fuels e i biocarburanti
L’Obiettivo è uno solo ed è chiaro, quello di rendere la mobilità più green, ciò che è meno chiaro è come arrivarci. Dopo il voto per lo stop delle endotermiche , che si doveva tenere il 7 di marzo, l’Europa prende in considerazione anche gli e-fuels, ma non i biocarburanti. La differenza sostanziale tra i due risiede nel fatto che gli e-fuels vengono ottenuti dalla combinazione tra idrogeno e anidride carbonica, mentre i biocarburanti vengono prodotti da scarti di massa organica prodotti da piante e animali. Un esempio di biocarburanti sono i biodiesel e i bioetanolo. Mentre per ottenere l’ idrogeno per gli e-fuels è necessaria una quantità di energia non indifferente, che serve per l’idrolisi dell’acqua. Per rendere il tutto sostenibile bisogna far si che questa energia sia prodotta da fonti rinnovabili.
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Europa: sempre più dubbi sull’elettrico
L’alimentazione a corrente stenta a crescere nel nostro paese, tant’è che l’Italia ha registrato un -26,6% di immatricolazioni nel 2022, rispetto al 2021. Nel resto d’Europa invece si è registrato uno scenario diverso, +40,1% in Gran Bretagna, + 32,3% in Germania, + 28,9% in Spagna e + 25,3% in Francia. Tuttavia cresce sempre di più lo scetticismo sull’elettrico, una causa su tutte è la concorrenza della Cina che più volte ha proposto prezzi concorrenziali per auto elettriche e ibride plug-in. In Europa invece, complici la sempre più la dilagante inflazione e la crisi dei chip, è sempre più difficile immettere nel mercato prodotti alla portata di tutti. Molte case automobilistiche infatti stanno riposizionando il proprio brand, alzando l’asticella e investendo sempre più sul lusso, Mercedes in primis, altre invece stanno proponendo la soppressione di modelli storici, come può essere la Fiesta per la Ford.
L’opzione idrogeno
L’idrogeno da molti è sempre stato visto come la soluzione definitiva. Basti vedere Toyota, il brand che più di tutti ha creduto nella motorizzazione ibrida, ora si sta affacciando con progetti interessanti all’idrogeno. Infatti il marchio nipponico propone già in vendita nel nostro paese la Mirai, una vettura ad idrogeno che sfrutta la tecnologia delle celle a combustibile che immettono nell’ambiente come scarto acqua. La strada è ancora lunga per avvicinarci a questo tipo di alimentazione, dato che le stazioni di rifornimento sono molto rare e i prezzi di acquisto delle pochissime proposte del mercato sono elevati.
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