Ferrari è pronta a cambiare per sempre il mondo dei motori endotermici, infatti, ha presentato i brevetti per un 6 cilindri rivoluzionario.
Il futuro dei motori endotermici sembra tutt’altro che definito. Infatti, lo stop dal 2035 sembra andare verso un rinvio e le case automobilistiche non vogliono abbandonare la tecnologia dei motori a combustione interna. Questo perché molte case credono che i “cari e vecchi motori a benzina” siano ben lontani dalla loro massima espressione e con ancora sviluppi applicabili. Tra questi costruttori c’è Ferrari che ha presentato dei brevetti per un 6 cilindri rivoluzionario alimentato ad idrogeno.
Quando si nomina Ferrari il collegamento per antonomasia è quello dei propulsori iconici a 6,8 e 12 cilindri. Nonostante questa tradizione, la casa di Maranello ha in cantiere una vettura completamente elettrica che dovrebbe arrivare tra uno/due anni. Un arrivo confermato dal CEO stesso che però non vuole rinunciare per nulla al mondo alle Ferrari con motore endotermico. Un’idea per raggiungere questo obiettivo proviene dai brevetti depositati, i quali ci forniscono segnali su quelli che sono i concetti che Ferrari sta studiando per mantenere i motori endotermici. Un progetto che si prospetta come una novità assoluta e come qualcosa di mai visto prima.
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Questi brevetti, scoperti da AutoGuide, sono stati depositati in Europa, Stati Uniti, Cina e Giappone. Alla base di tali brevetti c’è un motore a combustione interna alimentato ad idrogeno che, di per sé, non è rivoluzionario. Questa tecnologia era in fase di studio circa 20 anni fa anche da Mazda e BMW, mentre nel periodo più recente anche Toyota si è interessata a questa sfida.
Osservando le foto dei brevetti depositati possiamo notare che è un semplice 6 cilindri, una configurazione che non vediamo su di una Ferrari dagli anni ’50. Probabilmente la scelta di questo frazionamento è dovuta alla possibilità di stoccare un maggior quantitativo di idrogeno come vettore energetico. Le cose folli però arrivano osservando l’immagine del motore e no, non è sbagliata l’impaginazione, il nuovo propulsore è “ribaltato”. In poche parole, l’albero motore è in alto, mentre la camera di combustione e la testa sono in basso. Una configurazione che potrebbe portare a delle innovazioni radicali in tema di propulsori, cambio e aerodinamica interna ed esterna.
A sorprendere ulteriormente è il sistema di alimentazione dell’aria. Il progetto prevede una coppia di compressori azionati da un motore elettrico, con l’energia per azionarli recuperata nelle fasi di frenata. Oltre a questo, è presente una seconda idea che prevede un motore MGU-H, di ispirazione F1, che permette di sfruttare il calore che mette in moto le turbine per far girare il motore e ricaricarlo.
Crediti immagini brevetti: AutoGuide, immagine copertina: Ferrari
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