Nel sabato del FuoriConcorso ospiti d’eccezione hanno animato il Conversation Program dedicato al tema dell’edizione 2023: l’aerodinamica.
“L’aerodinamica è per quelle persone che non sanno costruire un motore”. È con la storica provocazione di Enzo Ferrari che ha avuto il via un suggestivo Conversetion Program tra gli assoluti rappresentati dell’aerodinamica nel mondo.
Nell’esclusiva cornice di Villa Sucota, sulle sponde del Lago di Como, erano infatti presenti gli ingegneri Häßler e Zinelli di Porsche e Dallara, Jo Lewis della McLaren e i due fondatori degli omonimi marchi Horacio Parani e Christian von Koenigsegg.
“Credo che l’aerodinamica sia estremamente importante”, chiarisce subito Lewis. “Capisco il confronto rispetto al motore, ma in realtà l’obbiettivo è far convivere questi due fattori”.
“Per quanto riguarda Pagani, sfruttiamo le infrastrutture di Dallara per le nostre prove. E ci fanno sempre pagare troppo!” scherza poi Horacio.
“L’aerodinamica”, prosegue “è uno strumento per rendere la vettura più efficiente ma anche più sicura. Credo sia fondamentale che l’aerodinamica funzioni bene per far sì che anche il motore sia il più efficace possibile. Un propulsore senza la sufficiente quantità d’aria non sarà mai efficiente”.
Dallara al FuoriConcorso: “L’aerodinamica è ancora fondamentale”
Quanto poi a Dallara, l’ing. Zinelli ritiene necessario distinguere la produzione stradale dal lavoro svolto nel mondo del motorsport.
“Nelle corse credo che la risposta sia piuttosto ovvia. L’aerodinamica è fondamentale. Ora come ora si tratta di un aspetto che soggiace a diverse interpretazioni e non riguarda solo il trovare la sola performance ma, anzi, la priorità è divenuta la stabilità complessiva”.
“Quanto all’automotive”, spiega poi “inizialmente si trattava di un aspetto che seguiva il design della vettura. Ora invece, specie nelle auto ad alta prestazione, è divenuto un aspetto cruciale. Per quanto riguarda, poi, la produzione di serie, stiamo andando verso uno scenario che accresce sempre più l’importanza di altri aspetti, come per esempio gli aiuti alla guida e ovviamente le vetture si adattano per essere sicure. Dall’altro lato abbiamo ancora vetture sportive, come quelle che producono gli amici che mi circondano, dove l’aerodinamica è ancora fondamentale”.
Porsche: “Mantenere una linea iconica nostra prima sfida”
“In Porsche è stato piuttosto complicato”, speige l’ing. Häßler. “Prima per dare proprità al design, abbiamo eliminato gli aerodinamici. Ma poi le auto erano un disastro durante le prove, e allora li abbiamo dovuti richiamare e farli collaborare tra loro”.
Prendendo poi l’esempio della storica linea della 911, Häßler ha delinato le sfide di mantenere negli anni un design iconico.
“Il nostro è un design storico. Direi che ha un valore anche affettivo per noi. Proprio per questo facciamo il massimo per mantenerci fedeli al nostro stile. Vi assicuro che non si tratta di una scelta semplice, dato che naturalmente, specie nel motorsport, emergono diverse sfide da affrontare. Una fra tutte quella di continuare ad adottare un motore posteriore”.
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“L’idea è questa, mantenere il design storico ma migliorarlo sempre più a livello aerodinamico pur essendo certi che chi vede la nostra macchina sia certo che si tratti di una Porsche. Questa è la nostra sfida. E faremo lo stesso anche per quanto riguarda le vetture elettriche”.
In conclusione, Christian von Koenigsegg ha voluto dire la sua sul continuo accrescersi delle vetture nelle dimensioni.
“La vetture aumentano di dimensioni, è accaduto anche a noi”, ammette. “Naturalmente ciò ha inciso a livello aerodinamico, anche se è nostra volontà mantenerci fedeli ai regolamenti per le vetture GT1. Comunque di fronte a questo continuo aumento nelle dimensioni io mi chiedo, perché non abbandonare la tendenza e iniziare a farle più piccole?”.
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