Sono diverse le ragioni dietro alla prima vera e propria crisi del marchio Jaguar: necessario un cambio di rotta.
Non devono essere settimane semplici in casa Jaguar, dove vi è il sentore di una prima vera e propria crisi. Sono da poco stati diffusi i risultati per l’anno 2022 ed i dati emersi sono poco confortanti per il marchio anglo-indiano. Le vendite hanno, infatti, registrato un calo del 66% rispetto al record assoluto del 2018. Una riduzione importante, soprattutto se si considera che nel 2020, l’anno più duro della pandemia, le immatricolazioni erano superiori del 40% rispetto ad ora.
Nonostante Jaguar possa vantare un’offerta relativamente completa ed accattivante, sono diverse le ragioni dietro a questa prima crisi dello storico marchio inglese.
Land Rover: il vantaggio del SUV
Anche il marchio gemello di Jaguar non sta vivendo un periodo semplice, con cali nelle vendite superiori al 20%. Eppure, Land Rover gode di un vantaggio “storico” importante. Sin dalla sua fondazione, nel 1948, il marchio inglese produce esclusivamente SUV, divenendo, così, il marchio di riferimento per la clientela in cerca di vetture fuoristrada. Circostanza, che, come ovvio, non favorisce Jaguar, soprattutto considerando che la gamma Range Rover si posiziona tra i SUV premium, distogliendo attenzione dalla linea di alta gamma “Pace”.
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Premium o lusso? Un dubbio da sciogliere
L’attuale posizionamento di Jaguar nel mercato automobilistico lascia più di un punto di domanda. Storicamente, il marchio inglese si è sempre collocato un gradino sopra ai marchi premium tedeschi, ambendo a conquistare la clientela del mercato del lusso. L’acquisto di Ford nel 1999 ne ha però cambiato la percezione dei consumatori, con l’arrivo di nuovi modelli, come la S-Type e la X-Type, che hanno collocato Jaguar nel mercato estremamente competitivo dei marchi premium. L’iniezione di nuovi capitali da Tata Motors ha poi permesso di rinnovare le linee della gamma ma non ancora di abbandonare un settore in cui Mercedes, Audi e BMW la fanno da padrone.
Novità cercasi
Per trovare l’ultimo lancio sul mercato di un modello inedito del marchio inglese bisogna tornare al marzo 2018, con la I-Pace. Cinque anni nel mercato automobilistico rappresenta un’eternità, soprattutto considerando che gli attuali diretti rivali sfornano vetture nuove ogni sei mesi.
Cambio di rotta
Quest’ultimo punto, più che una ragione della crisi di Jaguar deve essere la motivazione per lasciarsi il periodo negativo alle spalle. Tra poche settimane il gruppo JLR presenterà un programma di rilancio. La strategia, come anticipato dal CEO ad interim Adrian Mardell, prevede un integrale passaggio all’elettrico dal 2025. L’attuale gamma verrebbe, così, totalmente rivoluzionata ad eccezione, forse, della sola I-Pace. Oltre all’adozione della propulsione elettrica, Jaguar punterà a riposizionarsi anche sul mercato. In quest’ottica, l’arrivo di tre nuovi SUV dovrebbero permettere al marchio di lasciare definitivamente il segmento premium e sfidare le connazionali Bentley ed Aston Martin.
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