Moto 3 | Aurora Angelucci si racconta: “Il problema è che non essendoci mai state donne in MotoGP, l’idea è che sia un traguardo irraggiungibile”

A 20 anni, Aurora Angelucci è la Founder & CEO di Angeluss Women Management e Team Manager di MTA Racing Moto3

Aurora Angelucci team manager MTA Racing moto3 e Founder Angeluss Women Management
Aurora Angelucci Team Manager MTA Racing Moto3 e Founder Angeluss Women Management

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Aurora Angelucci, Founder & CEO di Angeluss Women Management, società di management e Team Manager di MTA Racing, team di Moto3 al femminile.

Aurora ha fatto del colore “rosa” un superpotere per far sì che la presenza femminile nel mondo delle due ruote non sia più l’eccezione ma una normalità in cui credere e per cui è giusto lottare. Una storia nata da una passione, che non è più solo un lavoro ma anche una missione.

Come è nata Angeluss e la collaborazione con MTA?

Angeluss Women Management nasce nel momento in cui come fan e tifosa delle due ruote mi rendo conto delle ridotta presenza femminile all’interno del paddock, sia come addetti ai lavori sia come piloti. Quindi, ho deciso di voler cambiare le cose. Inizio a cercare un modo per entrare a far parte di questo mondo e dopo numerose porte in faccia riesco a trovare un piccolo spazio per iniziare a lavorare nel mondiale.

L’anno scorso, a settembre 2022, abbiamo iniziato a farci conoscere e siamo riusciti ad ottenere una wild card per disputare una gara ad Aragon. Un traguardo importante e davvero molto emozionante perché per la prima volta nella storia, un team completamente al femminile ha gareggiato in una gara del motomondiale.Per raggiungere questo obiettivo, era necessario appoggiarsi ad un team già attivo nel mondiale, da qui ha avuto inizio la collaborazione con MTA”.

Qual è stato il dietro le quinte di Angeluss?

Angeluss è nata come una società di management con lo scopo di aiutare le ragazze ad arrivare nel motomondiale. Tuttavia, ci siamo resi conto che non c’erano ragazze ancora pronte e per questo motivo è nata l’idea di aiutarle e supportarle in tutto il percorso. 

Quest’anno abbiamo delle bambine nelle minimoto, nella MiniGP in Italia, nel CIV PreMoto3, nella MiniGP Spagna e tante altre in tutto il mondo, che competono nei loro rispettivi campionati nazionali. 

In più, in squadra abbiamo quattro figure tecniche donne che lavorano nel mondiale e siamo l’unico team con delle meccaniche donne.

Lavoriamo per supportare sempre di più le donne, per farle allenare e crescere. Dalle minimoto e in tutte le categorie propedeutiche al mondiale”.

Cosa credi manchi al motorsport e al motociclismo affinché possa aumentare la presenza femminile? Cosa credi bisogna fare?

Credo che il problema principale per quanto riguarda i piloti è che non essendoci mai state donne in MotoGP c’è un po’ l’idea che una donna non possa raggiungere questo traguardo. Di conseguenza, sia gli sponsor sia le famiglie stesse, molto spesso tendono a non supportare la carriera di una ragazza. Così facendo, non si allenano più e si termina per fare un percorso diverso da quello che fanno gli uomini. 

Invece, per le figure tecniche spesso non viene data nemmeno la possibilità di dimostrare il proprio potenziale. Ci sono molte ragazze preparate, che però non riescono ad arrivare al mondiale e a trovare qualcuno che le aiuti ad entrare in questo mondo.  

Secondo me, quello che bisogno fare e che noi cerchiamo di fare è di dare loro tutti gli strumenti per crescere, imparare e aiutarle a seguire il percorso che solitamente fanno gli uomini per avere la possibilità di mostrare il proprio potenziale e ottenere una possibilità di lavorare nel mondiale”.


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Attualmente quante donne ci sono nel team? Ci racconti la loro storia?

Abbiamo quattro meccaniche nel team del Junior CIV, una nel CIV PreMoto3, poi due meccaniche e una telemetrista al mondiale. 

Ognuna di loro è entrata in contatto con noi in maniera diversa. La maggior parte le abbiamo contattate noi tramite i curriculum che ci hanno inviato, oppure direttamente tramite persone di altri team. Invece, le meccaniche del mondiale provengono dalla scuola ETG di Girona”.

Cosa pensano i tuoi cari del tuo progetto e delle tue ambizioni? Hai incontrato qualche difficoltà? 

La mia famiglia mi ha sempre sostenuto e ha sempre supportato il mio progetto. Le difficoltà le ho affrontate all’inizio e continuo ad affrontarle tutt’ora, penso faccia parte del percorso”.

La vittoria di Ortola a Austin e Jerez è stata frutto di un grande lavoro, com’è stato? Puoi raccontarci il percorso per arrivare a questo risultato

Sono state entrambe molto emozionanti e non solo per la vittoria in sé, ma anche per come le ha conquistate. Ad Austin è riuscito a riprendere la moto dopo una quasi caduta e a fare una rimonta eccezionale. Inoltre, è stato molto emozionante per me perché è stato il primo podio e questo dimostra quanto il duro lavoro che stiamo facendo, piano piano sta portando i risultati sperati”.

Hai qualche consiglio per chi vorrebbe intraprendere un percorso simile al tuo?

Non arrendersi mai e non farsi abbattere davanti ai primi no. Continuare a crederci e a lavorare per raggiungere i propri sogni”.

Un ringraziamento ad Aurora per la disponibilità e il tempo che ci ha dedicato.

 

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