Nonostante sia stato appena annunciato, il primo GP d’India di MotoGP potrebbe essere a rischio.
Il GP di India della MotoGP dovrebbe svolgersi il 22-24 settembre per la prima volta nella sua storia presso il Buddh International Circuit, noto per aver ospitato in passato la Formula 1.
Tuttavia stando a quanto riporta il giornale “Times of India” il circuito avrebbe difficoltà ad ottenere l’omologazione necessaria da parte della FIM.
La commissione di sicurezza della FIM ha visitato il circuito e ha decretato che bisogna effettuare dei lavori per la messa in sicurezza. Nel dettaglio si parla di asfaltatura, allargamento delle via di fuga e mettere la ghiaia; tali lavori dovrebbero aggirarsi tra i 3,5 e i 4,5 milioni di Euro.
Puskhar Nath Srivastana , direttore operativo di Fairstreet Sports e promoter dell’evento, ha già scritto alla YEIDA che tuttora si occupa della manutenzione del circuito.
Secondo quanto emerso, sarà la società che ha rilevato il circuito dopo il fallimento della Jaypee ad effettuare i lavori ed inizieranno nel mese di aprile.
Nonostante le rassicurazioni del promoter si può notare un certo scetticismo sul fatto che il circuito ospiterà quest’anno il GP. Molto più probabile che l’esordio del circuito che ha ospitato la F1 sarà nella stagione 2024, ad 11 anni dall’ultima competizione internazionale.
Un’ulteriore conferma arriva anche da Srivistana che rivelato le perplessità di Carmelo Ezpeleta. Il CEO di Dorna si era, infatti, mostrato dubbioso sulla possibilità di correre in India nel 2023.
Nel caso saltasse l’evento non si hanno notizie di un possibile rimpiazzo della tappa.
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