Luca Marini ha parlato di questa stagione di MotoGP, la prima alla guida della Honda del team ufficiale, e di quello che servirà al team per un 2025 migliore
Luca Marini, pilota del team Honda ufficiale da questa stagione di MotoGP, intervistato da GPOne in occasione della sua presenza all’EICMA, ha fatto un resoconto di questa prima stagione in sella alla RC213V.
Il 2024 di Marini in MotoGP è stato particolarmente difficile: il primo punto con Honda arriva solo in occasione della nona tappa del campionato, il GP di Germania, concluso in quindicesima posizione, e il marchigiano tornerà in zona punti solo in occasione del GP di Misano 2, quattordicesima tappa. Dalla seconda gara a Misano la stagione di Marini cambia: gli aggiornamenti portati dal costruttore giapponese permettono all’italiano di lottare per la zona punti, ottenendo 13 punti in sei gare. A una gara dalla fine, Marini si trova in ventiduesima posizione con 14 punti.
“Sono molto contento e molto soddisfatto del lavoro che è stato fatto” ha detto Marini riguardo questo primo anno in Honda. “Penso di essere cresciuto molto come pilota e come uomo e mi sento leader di questo progetto, con una responsabilità importante sulle mie spalle. Siamo riusciti a creare delle buone connessioni tra me e tutti gli ingegneri.”
“C’è una visione molto chiara del futuro e penso che sia le novità che porteremo sulla moto il prossimo anno, sia le novità a livello di persone e ingegneri che arriveranno per portarci delle conoscenze da altre Case, svolgeranno un ruolo fondamentale nello sviluppo della moto per il prossimo anno“.
“Honda più performante” ma rimane il problema qualifica
A Marini è stato chiesto di paragonare la Honda di fine anno con la Honda trovata nel primo test a Valencia lo scorso anno: “È una moto molto più bilanciata, è performante, ma sembra che arrivi solo al 90% di quello che possono fare realmente le gomme. Lo vedo soprattutto quando montiamo le gomme nuove per il time attack, perché è difficile abbassare i tempi. Sul passo gara invece siamo tutti più o meno allineati, ma partendo sempre così lontano e perdendo tra i 2 e i 10 secondi nei primi due giri, alla fine i distacchi in gara sono enormi“.
La strada che sta seguendo Honda a partire da Misano 2 sembra essere quella giusta, ma Marini avverte come la moto del prossimo anno non si distaccherà da quella di questo fine anno: “Nella MotoGP odierna è impossibile rivoluzionare il progetto di anno in anno […] Magari arriveranno un telaio e un forcellone, ma la prova più grande sarà il motore. Cercheremo di avere un motore migliore perché è quello che può fare la differenza. Non soltanto in termini di potenza, di velocità di punta o di accelerazione, ma anche di erogazione e freno motore.”
“Utilizzeremo sia il test a Barcellona sia quello a Jerez per raccogliere informazioni con gli ultimi aggiornamenti di quest’anno e capire le priorità di quello che ci serve per migliorare le performance per il prossimo anno”.
Per Honda e Marini testa subito al 2025 per poter avere una stagione di MotoGP in zone decisamente migliori della classifica dopo un 2024 da peggior costruttore e peggior team.
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Crediti immagine di copertina: Repsol Honda Team