Pedro Acosta ha analizzato la sua prima stagione in MotoGP e l’ha reputata insufficiente, dando 5 al suo primo anno nella classe regina.
L’autovalutazione di Pedro Acosta sulla sua prima stagione in MotoGP è al di sotto della sufficienza, una insufficienza non grave, ma che sempre insufficienza rimane: il giovane pilota spagnolo ha infatti dato 5 alla sua prima stagione nella classe regina, stagione terminata in sesta posizione con 215 punti.
Che Pedro Acosta fosse un pilota differente dagli altri per guida e per mentalità lo si era capito già alla prima stagione di Moto3 nel 2021, categoria che vince al debutto dopo aver conquistato 6 vittorie in 18 gare, ma la valutazione insufficiente al suo primo anno in MotoGP è l’ennesima prova della mentalità differente del classe 2004 rispetto anche a tanti piloti della classe regina.

Infatti, il primo anno in MotoGP di Pedro Acosta lo si può valutare in qualsiasi modo, ma non insufficiente: alla guida della KTM del team GasGas, lo spagnolo è stato davanti al più esperto Brad Binder (pilota KTM ufficiale) per tutta la stagione, perdendo la quinta posizione proprio in occasione della tappa finale del campionato, ha collezionato 5 podi nei GP e un totale di 9 podi tra Sprint e GP, una pole position nel GP del Giappone ed è stato, da inizio anno fino alla gara finale di Barcellona, il primo pilota non Ducati in classifica.
L’analisi di Acosta
La testa è già al 2025, quando Pedro Acosta sarà il compagno proprio del sudafricano in KTM Factory, ma è giusto fare un’analisi della stagione appena passata: “Nonostante le difficoltà che ho avuto, ho concluso bene la mia prima stagione in MotoGP. Come la valuto? Direi 50% positivamente e 50% negativamente perché ci sono stati momenti complicati, ma in molte gare sono stato competitivo e ho combattuto davanti.”

“Non sono stato capace di vincere, ma sono comunque soddisfatto perché questo doveva essere un anno di apprendimento, e penso di aver imparato molto, quindi sono più felice che triste. 2025? Da ufficiale, non ho più scuse.”
“Gli errori che ho fatto hanno influenzato il mio anno, penso di aver fatto 14 o 15 zeri, che è il 35% delle gare corse. Nel complesso sono soddisfatto, sono stato spesso il pilota KTM più veloce. In questi mesi ho imparato un sacco sulla categoria, ho imparato a stare concentrato, a dare importanza ai venerdì, perché non superare il Q1 compromette il weekend. Promuovo le tante gare dove ho combattuto con le Desmosedici, ma in generale mi darei un 5 come voto“.
Una valutazione sicuramente severa quella dello spagnolo, consapevole di alcuni errori che hanno influenzato negativamente il suo primo anno in MotoGP, ma che lo motiverà ad essere un avversario temibile per le Ducati nel 2025.
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Crediti immagine di copertina: Mirco Lazzari gp/Getty Images