Dicembre 12, 2024
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MotoGP | Stoner critica la MotoGP moderna: “Troppo semplice, Sprint e aerodinamica non mi piacciono”

Casey Stoner critica la MotoGP moderna, reputando le moto troppo semplici da guidare e criticando le gare Sprint e l’aerodinamica, che starebbe facendo perdere la vera essenza delle corse su due ruote

Casey Stoner, campione del mondo MotoGP nel 2007 e nel 2011, è stato intervistato da GPOne durante la sua permanenza all’EICMA, parlando tra le altre cose della MotoGP moderna che, a detta dell’australiano, sarebbe diventata troppo semplice.

L’australiano ha infatti criticato la strada che la classe regina sta percorrendo negli ultimi anni: “Le corse […] dovrebbero vedere i migliori piloti alle prese con i mezzi più difficili, ma al momento la MotoGP è troppo semplice, non hanno più abbastanza controllo sulla moto, gli ingegneri fanno una grande differenza.”

MotoGP Casey Stoner
Casey Stoner alla guida della Ducati, dove ha corso dal 2007 al 2010 (Crediti: Motospint)

A questo si è aggiunta la Sprint, una gara a distanza ridotta che toglie tempo alla preparazione della gara lunga: il campionato non dovrebbe consistere in una serie di gare in miniatura, dovrebbe trattarsi di un evento di resistenza. Non ci possono essere piloti specializzati nell’essere veloci in un breve lasso di tempo con la gomma morbida“.

Aerodinamica ed elettronica? Bocciate, per Stoner

Tornando alle moderne MotoGP, Casey Stoner è categorico: “Non mi piace l’aerodinamica e non amo tutti questi controlli come i dispositivi di abbassamento. Tutti questi gadget stanno distruggendo le corse. Le turbolenze che si creano dai carichi aerodinamici sono un disastro. Anche i costi sono lievitati, non solo di sviluppo ma anche a seguito delle cadute. In generale credo che la MotoGP sia diventata una moto molto facile da guidare“.

MotoGP Bagnaia
Casey Stoner critica le MotoGP moderne; in foto la Ducati di Francesco Bagnaia (Crediti: Ducati Corse)

Ciò che fa la differenza nelle MotoGP moderne, per Stoner, è la frenata: “L’elettronica è molto simile per tutti quindi l’unico modo per fare la differenza è in frenata. Per via degli abbassatori si arriva alla curva molto più veloci: questo è il motivo per cui tutti sono al limite e se commetti un errore di norma si traduce in caduta“.

“Non capisco perché tornare alle 850cc”

L’ultima critica di Stoner riguarda invece il cambio regolamentare che avverrà nel 2027: “Sono piccole modifiche che faranno una piccola differenza. Non capisco perché siano tornati agli 850cc di cui ci si era già lamentati, ma il punto è che avere 1000cc è inutile quando con tutti questi controlli non hai modo di sfruttare tutta questa potenza. Vorrei vedere moto più difficili da guidare, vorrei vedere i piloti usare la frizione in curva, vorrei vederli derapare, cercando di trovare trazione, cercando di ridurre le impennate.”

Abbiamo visto ciò che è successo di recente tra Bezzecchi e Vinales: la turbolenza, il surriscaldamento dei freni e della gomma anteriore, queste non sono le corse. È per questo che sono tornati agli 850cc: non serve tutta quella potenza. Se dessero questa potenza in mano ai piloti obbligandoli a gestirla sarebbe molto più divertente“.

Dichiarazioni non proprio al miele quelle di Casey Stoner nei confronti di una MotoGP che, tra gare Sprint, aereodinamica, elettronica e cambio regolamentare, non incuriosisce minimamente il campione australiano.


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Crediti immagine di copertina: Motospint

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