Livio Suppo ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato di tre dei più grandi talenti che la MotoGP abbia mai avuto: Stoner, Marquez e Valentino Rossi
Suppo è stato un team manager di MotoGP che ha lavorato sia con Casey Stoner che con Marc Marquez e ha tenuto ha spiegare le similitudini e le dissonanze dei due piloti, senza dimenticare anche un certo Valentino Rossi.
Marquez e Stoner, simili ma diversi
“Molto simili in termini di velocità e talento, totalmente diversi in termini di carattere”, ha affermato Suppo parlando ovviamente dei due piloti citati nel titolo del paragrafo.
L’ex team manager ha affermato che Marquez portava il sorriso ovunque andasse, aveva un buon rapporto con tutti e la sua positività ha fatto sempre la differenza, differentemente da Stoner che era un personaggio più complicato e molto probabilmente ciò ha contribuito al suo ritiro prematuro a soli 27 anni.
“Chiaramente, se per Stoner correre era un’attività così impegnativa, in termini di stress mentale e di non essere contento di quello che stava facendo, capisco perfettamente la sua scelta”.
Suppo ha inoltre continuato dicendo che è stato un peccato non vedere correre insieme Casey e Marc. Infatti, l’obiettivo era di farli gareggiare insieme nel 2013, anno in cui Marquez ha raggiunto Honda e quello in cui Stoner con gran sorpresa si è ritirato e lasciato dunque la casa giapponese.
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“Sono sicuro al 100% che Marc nel 2024 sarà veloce, senza dubbio. Ma è anche vero che non vince una gara da un paio d’anni. Non credo che correre con una moto vecchia di un anno sarà un grosso problema, ma conoscere il sistema Ducati sarà più complicato, detto questo il talento di Marc è evidente!”.
E su Valentino Rossi…
“Piaccia o no gli ultimi 20 e più anni di MotoGP sono stati influenzati molto dalla personalità di Valentino, che è impossibile da sostituire, non ci sarà mai un altro Valentino”, ha affermato Suppo su Rossi
“È come Alberto Tomba in Italia, abbiamo buoni sciatori ma Alberto Tomba era e rimarrà qualcosa di speciale”.
Suppo ha concluso l’intervista dicendo che in Italia ed in Spagna ci sono ottimi piloti, forse troppi e questo rappresenta uno dei problemi più grandi della MotoGP, quello di riuscire ad essere internazionale.
Credit copertina: motorsport.com
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