Suzuki tornerà in MotoGP? Le parole del presidente della multinazionale giapponese fanno ben sperare per il ritorno del costruttore di Hamamatsu.
Il presidente di Suzuki, Toshihiro Suzuki, è stato intervistato da Corriere dello Sport su un possibile ritorno in MotoGP della casa giapponese dopo l’improvviso addio alla fine della stagione 2022.
La storia di Suzuki vede il costruttore di Hamamatsu campione del mondo in 16 stagioni nel motomondiale: il primo mondiale in classe 50 vinto nel 1962 da Ernst Degner, il primo in classe 125 vinto l’anno dopo da Hugh Anderson e il primo titolo nella classe regina (al tempo la classe 500) che arriva nel 1976 con Barry Sheene, mentre in MotoGP il primo e tutt’ora unico titolo nella moderna classe regina è datato 2020, con Joan Mir laureatosi campione del mondo.

Dall’istituzione della MotoGP nel 2002, Suzuki ha già lasciato due volte la categoria: la prima esperienza dal 2002 al 2011, dove la casa ha collezionato solo una vittoria (Chris Vermeulen nel 2007) e 14 podi, mentre la seconda esperienza dal 2014 al 2022 è culminata con la vittoria del titolo piloti e del titolo team nel 2020.
Il presidente: “Se tutto va bene, torneremo”
Queste le parole del presidente: “Vincere in MotoGP è stato molto importante per noi. Tuttavia, non importa molto se non abbiamo una gamma di modelli completa e diversificata da offrire a tutti gli appassionati di motociclette, e non credo che al momento siamo in questa situazione. Per noi è importante offrire rapidamente una gamma di prodotti completa che possa soddisfare i conducenti di oggi. Poi, se tutto va bene, torneremo alle corse e torneremo a vincere“.
Rivedremo Suzuki in MotoGP? Probabilmente sì, ma sicuramente non nel breve periodo.
Ad agosto Carlos Ezpeleta, responsabile sportivo di Dorna, parlando in generale del possibile ingresso di nuovi costruttori, aveva detto che questi se volevano entrare in MotoGP lo dovevano fare attraverso un team esistente.
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Crediti immagine di copertina: joanmir36official su IG