In occasione del GP d’Emilia-Romagna della Superbike abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Lorenzo Baldassarri. Il pilota marchigiano, alfiere del Team GMT94, ci ha parlato dei suoi prossimi obiettivi, delle potenzialità della sua squadra e del futuro della Superbike in generale.
Il nostro primo weekend come sito accredito per la Superbike ha come ciliegina sulla torta un’intervista esclusiva a Lorenzo Baldassarri. Il pilota della Yamaha, rookie, come noi, della categoria, al termine delle FP2 del venerdì ci ha accolto nella sua hospitality, rispondendo alle nostre domande.
Il pilota marchiagiano, alla prima esperienza in Superbike, si trova a lottare con tutte le difficoltà di adattamento del caso. Un compito reso ancora più difficile dal fatto che la sua squadra, il Team GMT94, sia a sua volta alla prima stagione nel massimo campionato per le moto derivate dalla serie.
Il nativo di San Severino Marche ha fino ad ora raccolto sei punti nella sua prima stagione in Superbike ed attualmente occupa la diciottesima posizione della classifica generale. Per Baldassarri il miglior risultato in stagione è un tredicesimo posto raccolto in Gara2 del GP d’Olanda. Il pilota italiano non perde comunque la bussola in vista del proseguo di stagione vista anche la sua caparbietà: nel 2021, al termine di un anno disastroso con il Team Forward in Moto2, era arrivato ad odiare il motorsport. La chiamata del Team Bardahl Evan Bros per correre il Mondiale Supersport la stagione successiva ha invece fatto scoprire il paddock delle derivate dalla serie al marchigiano, paddock di cui vuole diventare sempre più protagonista.
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La nostra intervista a Lorenzo Baldassarri
D: Con il test di Misano sembra che con il Team siate riusciti a fare uno step importante in avanti. Quali sono le aspettative che hai per il proseguo della tua stagione da rookie?
R: “Dopo il test di Misano siamo convinti che la top dieci sia alla nostra portata. Oggi (nel venerdì del GP dell’Emilia-Romagna, ndr) è stata una giornata molto difficile, abbiamo avuto parecchi problemi, quindi non mi sento di poter arrivare nei primi dieci qua a Misano. Sono sicuro che sbloccando i problemi che abbiamo nella fase di frenata ed ingresso curva (come nel GP di Catalunya, ndr), che tra l’altro avevamo risolto nel test con temperature simili qui a Misano, possiamo arrivare a lottare davanti. Il primo obiettivo rimane la top ten ma il team lavora bene, Yamaha mi sta supportando e io mi sento forte. Magari per fine stagione riusciremo a lottare per la top cinque e perché no anche per il podio. Ho sistemato anche un problema che avevo con la tuta: sono sicuro che a breve inizieremo a godere!”
D: Rispetto al calendario della MotoGP quello della Superbike è molto più segmentato: per un Team e un pilota alla prima stagione in Superbike credi sia uno svantaggio questa calendarizzazione?
R: “Non dico che sarebbe giusto correre ogni settimana o ogni due settimane, ma correre più gare e avere meno pause nell’arco della stagione sicuramente aiutebbe. Fare troppe gare vicine per noi della Superbike è difficile, perché comunque oltre alle tre gare abbiamo altre quattro sessioni da affrontare ogni fine settimana. Un mese se non di più di pausa tra un GP e l’altro è comunque troppo: è vero che quando sei a casa ti alleni ma nulla è comparabile a ciò che avviene in un weekend di gara. Per un Team all’esordio sarebbe intelligente avere più giornate di test, su questo ci sarebbe bisogno di maggiore flessibilità. Noi abbiamo a disposizione dieci giornate di prove come i Team ufficiali ma in realtà ce ne servirebbero almeno il doppio.
D: In questo periodo in Superbike si parla molto di introdurre un limite minimo al peso moto+pilota: essendo te un pilota abbastanza alto e grosso, ti schieri a favore o contro questa linea di pensiero?
R: “Chiaramente io provo a portare acqua al mio mulino: sono sempre stato un pilota fisicamente abbastanza grande, quindi è chiaro che per me sia importante che si cerchi di mettere un peso minimo. Venti / trenta chili di differenza tra un pilota e l’altro creano troppo divario. Il problema è trovare una soluzione: per un pilota piccolo zavorrare la moto significherebbe avere uno sforzo fisico in più enorme oltre a perdere tanta agilità. Bisognerebbe trovare un accordo tra i piloti andando incontro alle necessità di tutti: è impossibile prendere il peso del pilota più grosso e zavorrare tutti fino a quella misura.
D: Un altro tema molto caldo nel paddock della Superbike è quello del mercato piloti: dove si vede Lorenzo Baldassarri nella prossima stagione?
R: “La moto ufficiale chiaramente mi fa appettito e lavorerò per prendermi quella sella. É una sella che credo di meritarmi perché sono un pilota forte e talentuoso. Chiaramente non spetta a me decidere. In ogni caso per riuscire a prendere quella moto devo fare uno step in avanti perché ora sono un po’ indietro rispetto alla concorrenza. Con il supporto del mio Team e della Yamaha sono certo di poter arrivare in sella a quella moto il prima possibile. Speriamo che chi di dovere faccia la propria scelta il più in là possibile: io non voglio e non posso mettermi fretta. Solo lavorando con serenità riusciremo ad andare avanti e a trovare la quadra.”
Ringraziamo Lorenzo e lo staff del Team GRT94 per la disponibilità e per la possibilità che ci hanno dato.
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