Martin Brundle ha sottolineato la sua intenzione di voler togliere la bandiera blu in F1, considerandola non più necessaria: ecco il suo pensiero
L’ex pilota di F1 e attuale commentatore per Sky Sports Martin Brundle, ha espresso il suo parere sul voler abolire una delle regole che vige ormai da 30 anni: quella della bandiera blu. Secondo l’inglese è ormai una regola vecchia, che deve essere eliminata.
Era il 1995 quando fu introdotta per la prima volta la bandiera blu. Entrò in F1 per evitare che i piloti più veloci venissero rallentati da quelli più lenti durante le prove, e dai doppiati in gara. Secondo quanto dice il regolamento infatti: “Quando un pilota vede la bandiera blu, indica che un auto più veloce si sta avvicinando da dietro e deve lasciarla passare“.
Nel corso degli anni abbiamo visto come questo sia stato un tema centrale, specialmente nella seconda parte di gara. In molte occasioni, avversari che ignorano le bandiere blu rallentano i piloti nel loro giro lanciato in qualifica o i leader di Gran Premi.
Durante i turni di prove libere succede spesso. Varie volte abbiamo visto piloti che non avvisati in tempo dal muretto box, commettono il cosiddetto ‘impeding’, rovinando il giro ad altri. In queste sessioni, il danno è poco. Se invece succede durante un GP, la situazione cambia nettamente.
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Il caso più vicino a noi è quello di Monaco 2022. In quell’occasione Carlos Sainz, dopo essere uscito dai box a seguito del cambio gomme, fu bloccato da Nicholas Latifi. Il pilota Williams non rispettando subito le bandiere blu, ha fatto perdere un sacco di tempo al pilota Ferrari.
Su questa regola è quindi intervenuto Martin Brundle, esprimendo la sua contrarietà. “Penso che le bandiere blu debbano essere vietate. I piloti hanno perso le capacità di lavorare e gestire il traffico come facevano prima. Ora tutti devono spostarsi come i bambini delle scuole quando arrivano i ragazzi più grandi”.
*Foto in copertina, credits: funoanalisitecnica.com
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