Il team Alpine, come noto, sta valutando se proseguire come team ufficiale Renault o diventare un cliente Mercedes per il 2026: il board vuole sapere quali motori spingeranno le vetture di Enstone entro un mese.
Alpine sarebbe vicina ad una decisione definitiva sul suo futuro lato motori, dopo l’ammissione che per il 2026 il team di proprietà di Renault potrebbe abbandonare il suo status di team ufficiale. Un principio di accordo con Mercedes per la fornitura delle Power Unit è già in essere, ma un cambiamento così radicale è costellato di difficoltà.
In concomitanza con l’arrivo di Flavio Briatore come consigliere del team, Renault ha annunciato di voler riconvertire il proprio reparto motori F1 di Viry-Chatillon verso altre attività del brand. I dipendenti dello stabilimento francese, già al lavoro sulle Power Unit per il nuovo ciclo regolamentare che scatterà nel 2026, hanno protestato contro questa prospettiva al Gran Premio d’Italia.
Oltre all’innegabile perdita di prestigio e di potenziale competitività che una trasformazione in team cliente comporterebbe, i piani alti di Renault e Alpine devono innanzitutto capire come evitare di dover effettuare licenziamenti in tronco. La già citata “riconversione” del sito, affidata all’ex team principal Bruno Famin, sarebbe pressoché impossibile secondo i rappresentanti sindacali dei dipendenti. Il loro know-how, infatti, sarebbe esclusivamente legato al mondo Formula 1, e difficilmente trasferibile ad altre discipline o alla ricerca e sviluppo delle vetture Alpine stradali.
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Il CEO di Renault, Luca de Meo, si è aperto sulle prospettive future del team a motorsport.com. “Abbiamo quattro o cinque settimane per decidere“, ha confermato il manager italiano. “L’idea di passare ai motori Mercedes c’è, ma non abbiamo ancora valutato tutto. Il fattore principale da analizzare è: quale strada ci garantisce più performance nel 2026?“. In tal senso, i dipendenti di Viry hanno rilasciato un comunicato in cui spiegano i progressi fatti dalla “futura” unità Renault, che avrebbe dato segnali incoraggianti al banco. Ovviamente, è impossibile sapere per certo gli obiettivi interni di sviluppo.
L’altra grande discriminante per un cambio di rotta così drastico è la situazione finanziaria del gruppo. Il passaggio ai motori Mercedes garantirebbe un risparmio economico notevole, ma per Renault sarebbe uno smacco ammettere di “non fidarsi abbastanza” dei propri. “Da un punto di vista puramente finanziario, c’è una differenza enorme fra produrre i motori “In casa” e acquistarli da un fornitore“, ha spiegato lucidamente De Meo. “Ma che impatto avrebbe sul marketing? Sarebbe una pubblicità negativa, ma il risparmio sul motore la compenserebbe? Bisogna calcolare le due cose, incrociare i dati e formulare una risposta“.
Infine, De Meo ha voluto nuovamente smentire le indiscrezioni su una futura vendita degli asset del team. “No, non venderemo nulla e lo stabilimento di Viry resterà nostro. Ci lavorano tante persone di talento, che potrebbero avere un impatto sugli altri innovativi progetti del brand Alpine“, ha confermato il manager italiano.
Immagine di copertina: motorsport.com
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