Scott McLaughlin, portacolori del Team Penske in IndyCar, non è stato affatto tenero con Liberty Media e la F1, ironizzando sull’esclusione di Andretti
L’esclusione di Andretti dalla F1 non è passata sottotraccia ed è stata criticata anche da esponenti di altre categorie, come Scott McLaughlin, pilota di punta del Team Penske in IndyCar.
Il neozelandese ha affidato a Twitter/X i suoi pensieri sul tema, utilizzando un sarcasmo pungente e amaro. Non appena Liberty Media e la FIA hanno ufficializzato le ragioni dietro al veto opposto ad Andretti, il neozelandese ha tweettato: “Una categoria di corse automobilistiche ha intenzione di espandersi in America. La stessa, però, non ammetterà nessun’altra scuderia americana. Tutto questo è sensato“.
Parole semplici, chiare e dirette. Poche battute, sufficienti però a sottolineare le incongruenze di una scelta che ha lasciato perplessi in molti e non soltanto tra gli addetti ai lavori.
L’egoismo della FOM non è stato un bel segnale
Lo sfogo del numero 3 – che è un avversario di Andretti in IndyCar – definisce l’esatta misura di quello che, a tutti gli effetti, è una forma di ‘egoismo’. General Motors, al contrario, è stata accolta. Ormai, dunque, la compagine con base ad Indianapolis non potrà ripresentare domanda d’iscrizione prima del 2028.
Leggi anche: F1 | Andretti è un problema: Vasseur spiega perché nessun team lo vuole nel Circus
Non contento, il tre volte campione della V8 Supercars ha rincarato la dose. In un Tweet immediatamente successivo, il classe 1993, ha rimarcato i punti di forza dell’IndyCar, in contrapposizione alla F1 e al suo essere così ‘esclusiva’ e prevedibile. “Non c’è problema‘, ha scritto McLaughlin. “Prendete i vostri dieci team. Tra qualche settimana avremo ventisette auto a un secondo di distanza, senza avere, domenica mattina, la minima idea di chi vincerà la gara. Auguri a tutti“.

La reazione dell’alfiere Penske, legittima e largamente condivisibile, più ancora che di un professionista, è sembrata quella di un appassionato. Sebbene le ragioni commerciali e finanziarie siano ormai preponderanti, il ‘caso Andretti’ rischia infatti di mettere in cattiva luce la F1. Non certo il massimo per i vertici del Circus. Specialmente, se ogni volta costoro non perdono l’occasione per ribadire la crescente globalità di questo sport.
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter
Copertina: Michael L. Levitt/Motorsport Images Credits