L’approvazione da parte della FIA del team Andretti continua a suscitare polemiche, in F1, e Lawrence Stroll ribadisce la sua posizione.
La F1 potrebbe non vedere un undicesimo team in griglia ancora per molto: Lawrence Stroll attacca duramente Andretti, opponendosi fermamente all’arrivo del nuovo team. In un’era in cui ogni centesimo è fondamentale per i bilanci delle scuderie, inserire un nuovo competitor potrebbe guastare il delicato equilibrio del business della Formula 1.
La Formula 1 si avvia sempre più verso una controversia apparentemente inevitabile. Dopo l’approvazione di Andretti da parte della FIA, l’arrivo del team americano in griglia pareva cosa fatta. O almeno, così è sembrato al grande pubblico. La verità è che quella della Federazione è solo una parte del consenso necessario all’ingresso nel Circus.
A mancare è ancora il sì dei detentori dei diritti della Formula 1, ovvero, principalmente, le altre scuderie. Il mondo della massima categoria per monoposto è fatto di delicati equilibri economici e politici e, come evidenziato già negli scorsi mesi, le squadre tendono a difendere con gli artigli la loro fetta di torta. Una fetta che, con l’arrivo di un undicesimo team, diventerebbe necessariamente più piccola.
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“Al momento, credo il business della F1 sia alle stelle – spiega a Sky Lawrence Stroll, miliardario boss di Aston Martin e padre di Lance – Lo sport non è mai stato in condizioni migliori. Credo che se qualcosa non è rotto, non c’è bisogno che sia aggiustato. Credo fermamente che le cose funzionino bene con 10 team e che sia così che debbano rimanere“.
Insomma, nessuno spiraglio di manovra da parte del canadese e, di conseguenza, del team di Silverstone. In effetti, gli unici ad aver aperto una porticina ad Andretti sono i dirigenti di Alpine, ma per questioni pratiche: con l’arrivo del team americano, Renault potrebbe trovare finalmente un cliente per le proprie power unit, finora bistrattate dal resto del Circus.
L’ingresso di Andretti e Cadillac è più lontano che mai.
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