Oliver Bearman parla dell’abbraccio con Hamilton e del suo debutto in Formula 1 a Jeddah, svelando anche dei retroscena.
Al Gran Premio dell’Arabia Saudita, Oliver Bearman ha realizzato il suo sogno di partecipare ad una gara di Formula 1. L’inglese, cha aveva già guidato una macchina di F1 l’anno scorso durante dei test della Ferrari a Fiorano, ha sostituito Carlos Sainz, operato d’urgenza di appendicite. Bearman ha svoluto un’ottima gara nel circuito di Jeddah, concludendo in settima posizione, davanti a Lewis Hamilton e Lando Norris.
Un risultato che ha impressionati in molti nel paddock di Formula 1, a maggior ragione se si pensa che Bearman ha avuto soltanto una sessione di prove libere a per prendere confidenza con la macchina, in un circuito difficile come quello di Jeddah. In un’intervista con il The Times, Il pilota della Ferrari Driver Academy racconta cos’è successo quel venerdì mattina quando ha ricevuto la chiamata di Fred Vasseur: “Ero molto rilassato, sono andato in palestra e non dovevamo essere in pista prima delle 15:00. Poi ho ricevuto la telefonata ed era Frédéric Vasseur. Potevo immaginare quello che mi stava per dire. In me è scattato qualcosa e ho pensato: “Bene, ci siamo”. Mi hanno detto che dovevamo essere in pista entro mezz’ora. Ho saltato completamente il pranzo e sono andato in pista”.
“Ollie” Bearman , nel giovedì di Jeddah aveva conquistato la pole per la gara in Formula 2. Tuttavia, quando ricevi una chiama per guidare una Ferrari in un Gran Premi di Formula 1, è impossibile dire di no.
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Il pre e il post gara dalle parole di Bearman
“Quando sono arrivato in circuito, la notizia non era ancora stata annunciata, perciò nessuno si è accorto di me. Mentre quando sono arrivato alla macchina, lo sapevano già tutti e sono rimasto scioccato dalla quantità di persone che si erano radunate intorno al box. È stato molto snervante perchè non sono abituato a quell’attenzione. Mi sono innervosito quando ho visto alcune delle grandi star ma tutto questo mi ha fatto capire che stava accadendo davvero”.
Dopo la settima posizione in gara, Bearman poteva ritenersi soddisfatto ma in realtà il lavoro non era finito li: “La gara è finita verso le 22.00 e c’è stata un’ora e mezza di media, poi il debriefing con la squadra. Quando sono tornato in albergo era l’una di notte e quando sono andato a dormire erano le due e mezza, perché dovevo guardare la gara. Avevamo un volo alle 11, quindi ho dormito solo cinque ore, il che non mi ha aiutato perché avevo bisogno di recuperare. Ma dovevo guardare la gara. L’avrò guardata almeno cinque volte”.
Appena sceso dalla SF-24, stanco e dolorante, il primo a congratularsi con l’inglese è stato il suo connazionale Lewis Hamilton, che proprio il prossimo anno occuperà quel sedile. Le congratulazioni di Hamilton hanno un valore particolare per Oliver Bearman: “Sono cresciuto guardando questi piloti, e aver condiviso la pista con loro è stato un onore. Avere un riconoscimento da Lewis, uno dei nomi più grandi del nostro sport, è stato un momento di grande orgoglio. Non ricordo bene cosa mi abbia detto. Mi ha stretto la mano, mi ha abbracciato, ed è stato un momento fantastico”.
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Immagine in copertina: @Ferrari