Zak Brown riaccende le ostilità con Christian Horner, accusandolo di avere poca integrità e di rovinare così, la F1.
La sfida tra la McLaren e la Red Bull si fa sempre più tesa. Il team di Woking è riuscito a ridurre il distacco dal team capitanato da Verstappen a soli 42 punti; diventando così il principale avversario del team di Milton Keynes. Tale sfida, però, non si combatte solo in pista. Il CEO della McLaren, Zak Brown, ha, in una recente intervista, ripreso lo scandalo che nel 2021 colpì la Red Bull, accusata di aver superato il budget cap. Secondo Brown, in quell’occasione, Christian Horner, team principal della Red Bull, avrebbe dimostrato poca integrità e trasparenza, rischiando così di rovinare la F1.
“Conosco Christian da circa 25, 30 anni. Correvo contro di lui. Direi che andavamo d’accordo,” ha detto Brown alla BBC Sport. “Credo nella trasparenza. Credo nel riconoscere quando si commette un errore. Il superamento del budget cap… le scuse che hanno utilizzato per giustificarlo… non ho mai sentito un ‘abbiamo semplicemente sbagliato’. Ho sentito solo scuse e mancanza di assunzione di responsabilità.”
“Quando qualcuno viola il budget cap e non sembra prenderlo sul serio, sta colpendo l’integrità e il cuore dello sport. Non ne faccio una questione personale. È proteggere il nostro sport.”
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La lettera di Brown alla FIA
Nel 2022, quando la Red Bull fu accusata di aver superato il budget cap nella stagione 2021, molti team rivali fecero pressione alla Federazione dell’automobile affinché prendesse dei provvedimenti. Tra questi, la McLaren fu quella che spinse di più. Zak Brown, infatti, scrisse una lettera alla FIA, nella quale dichiarò: “La violazione del budget cap e, possibilmente, le violazioni procedurali, costituiscono un imbroglio offrendo un vantaggio significativo nelle regolamentazioni tecniche, sportive e finanziarie.”
Nella sua lettera, inoltre, Brown sostenne la necessità di avere sanzioni sportive oltre alle semplici multe. Apparentemente, la FIA diede ascolto al CEO della McLaren e la Red Bull venne punita con una riduzione del 10% del tempo consentito nella galleria del vento. Tale punizione fu applicata per l’intera stagione del 2023.
“Quando vedo cose che non sono coerenti con i nostri valori, ne parlerò perché è importante che le persone capiscano da dove veniamo,” continua Brown, riprendendo la questione. “Mi rendo conto che ciò non verrà sempre apprezzato, e che di certo non mi farà fare amicizia con tutti nel paddock, ma finché sarò amico della McLaren, dei nostri fan e dei nostri partner, mi va bene così. Questo è ciò che è più importante per me.”
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Crediti immagine di copertina: Motor.es