Jenson Button avverte Kimi Antonelli riguardo i rischi sul possibile passaggio in F1, il prossimo anno, con Mercedes.
L’ex pilota di Formula 1 e campione del mondo nel 2009, Jenson Button, si è espresso su un rumor molto chiaccherato dall’inizio dell’anno. Si tratta della possibile promozione di Kimi Antonelli a pilota ufficiale Mercedes nella griglia 2025 di F1. Il pilota inglese, nonostante non sia contrario all’idea, ha sottolineato dei rischi che essa comporta. Soprattutto per il giovane italiano.

Un’opportunità che non puoi rifiutare
Dopo l’annuncio da parte della FIA riguardante l’abbassamento dell’età minima per gareggiare in Formula 1, le voci riguardanti Antonelli in griglia già dal prossimo anno sono aumentate. A queste ci si aggiunge anche i commenti di Toto Wolff, che dopo la vittoria dell’italiano nella Sprint Race di Silverstone, ha sottolineato quanto quel risultato fosse necessario per il ragazzo. Alludendo al suo futuro e alla pressione che esso porta con se. Lo stesso Antonelli ha confessato che gli ultimi weekend di gara in F2 fossero stati difficili, vista la mancanza di buoni risultati. Tuttavia, insieme alla sua stagione con la Prema, Kimi sta anche partecipando a diversi test con Mercedes con la vettura di F1. Imola, Barcellona e Austria sono stati i luoghi scelti per queste prime prove, da cui il giovane pilota bolognese sembra essere uscito con buoni risultati.
I test e le parole di Wolff sembrano suggerire un possibile debutto di Antonelli già dal prossimo anno. Jenson Button, che è entrato a far parte della classe regina a 20 anni, sostiene che non sia sbagliato far debuttare dei piloti anche se giovani: “non penso sia troppo presto, bisogna cogliere le opportunità quando ti si presentano. Soprattutto per i più giovani a 17,18 o 19 anni. (A quell’età) non puoi dire di no!”.
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I rischi che corre Antonelli in F1 secondo Button
Tuttavia, l’ex pilota McLaren sottolinea che ci sono sempre dei rischi di cui bisogna tener conto: “i teams devono pensare attentamente su cosa fare di una carriera di un pilota a quell’età. Se diventa un buon pilota è perfetto. La pressione che porta con se questo sport, però, può distruggere la carriera di un pilota. C’è un equilibrio che i team devono considerare”.
Al suo debutto, Button non aveva avuto modo di guidare una vettura di F1 con abbastanza frequenza. Nonostante ciò gli era stata la superlicenza ed era entrato a far parte della griglia nel 2000. Se non fosse stato per un problema al motore, nel suo primo Gran Premio avrebbe potuto raccogliere punti in sesta posizione.
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Immagine in copertina: Pro Shots Photo Agency