Stefano Domenicali in una recente intervista ha parlato del suo trascorso in Ferrari e delle sue esperienze con Schumacher e Raikkonen…
L’attuale CEO di F1, Stefano Domenicali è tornato a parlare della sua avventura in Ferrari, in cui ha vissuto i cosiddetti “anni d’oro”, con le vittorie iconiche di Schumacher e poi Raikkonen.

Domenicali ci parla del suo passato in Ferrari con Schumacher e non solo
“Non c’è mai stata un’occasione in cui abbia accusato la squadra. Un senso di forza straordinaria che lo caratterizzava. Ho incontrato molti piloti, ma Michael da questo punto di vista era straordinario”, ha affermato Domenicali ai microfoni di Gazzetta sul sette volte campione..
“La Ferrari avrà presto Hamilton e sono stato abbastanza fortunato da lavorare con Fernando Alonso, che dimostra che l’età non è un limite. E Kimi Raikkonen, anche se sembrava molto freddo, aveva una sensibilità straordinaria”.
A gennaio, Lewis Hamilton varcherà le soglie di Maranello, proprio per cercare di battere il record di Schumacher e farlo proprio con la Ferrari rappresenterebbe un qualcosa di immenso.
“Prima deve credere di essere il più forte di tutti. E poi deve avere la capacità di fermare ogni fotogramma della sua prestazione e massimizzarla, oltre a integrarsi con i meccanici e la squadra”.
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“Poi abbassi la visiera e devi essere spietato. Perché se pensi a due decimi di distacco stiamo parlando di niente. Il dettaglio è fondamentale.”
Il CEO di F1 ha poi parlato degli artefici delle vittorie Ferrari nei primi anni duemila, Luca Cordero di Montezemolo e Jean Todt.
“Due persone che hanno dato valore a me come persona, ma soprattutto alla Ferrari. Montezemolo ha rilanciato un’azienda un po’ persa. Ha dato coerenza ai valori e i numeri parlano”.
“Per quanto riguarda Todt, ho trascorso più tempo con lui che con mia moglie. Ho imparato un modo di lavorare molto meticoloso e preciso e ha fatto della fiducia nelle persone che lo circondavano un mantra”.
L’atteggiamento di Vasseur in qualche maniera sembra simile a quello utilizzato da Todt all’epoca, anche se per azzardare un paragone è ancora molto presto.
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