Liam Lawson ammette le difficoltà vissute con la Red Bull prima e la Racing Bulls poi e rivela cosa è davvero cambiato dopo il crollo di inizio stagione.
Liam Lawson ha vissuto una stagione altalenante tra Red Bull e Racing Bulls, ma ora qualcosa sembra essersi “sbloccato”.

Dopo un avvio difficile e un brusco ritorno alla scuderia satellite, il neozelandese ha ammesso di aver faticato a “mettere insieme tutti i pezzi” nelle prime gare dell’anno. Le sue prestazioni, inizialmente lontane da quelle del compagno Isaack Hadjar, hanno cominciato a migliorare solo a partire dal Gran Premio d’Austria — il momento che Lawson definisce come il vero “punto di svolta”.
“È cambiato tutto da metà stagione”
La stagione dell’ex pupillo Red Bull non è stata semplice: la retrocessione dopo appena due gare con la scuderia madre ha pesato, e la lotta per la sopravvivenza in F1 resta aperta. Con Arvid Lindblad pronto a fare il salto dalla Formula 2 e Yuki Tsunoda in bilico, la pressione sul 23enne di Hastings è altissima.
“Credo che fossero piccoli dettagli qui e là”, ha raccontato Lawson in un’intervista a Formula 1. “A metà stagione, probabilmente attorno all’Austria, abbiamo trovato qualcosa che mi ha reso più a mio agio in macchina. È stato il punto di svolta, anche se la velocità era buona sin dall’inizio. Il problema era mettere tutto insieme in un weekend di gara, ed è proprio quello che è scattato di recente”.
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Nonostante un weekend da dimenticare a Singapore, con due incidenti pesanti nelle libere, Lawson resta concentrato. “So che le cose in questo sport possono cambiare in fretta,” ha aggiunto. “Ora devo solo mantenere costanza e sfruttare ogni opportunità”.
Con il futuro in sospeso e i riflettori puntati sul 2026, il destino di Lawson dipenderà da quanto a lungo riuscirà a far durare questo “click” improvviso.
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