Nel circus di F1 fa sempre più clamore la gestione del team Alphatauri, il cui proprietario è lo stesso di Red Bull.
In questi giorni c’è crescente agitazione attorno al team Alphatauri (o meglio Visa Cash App RB) visto che si ha il timore che la scuderia originaria di Faenza possa portare in pista una vettura molto simile a quella Red Bull nel 2024, visto che il proprietario è lo stesso. Ma come è nata questa situazione e cosa si pensa in F1?
Come nasce il caso Alphatauri
Partiamo considerando il fatto che Red Bull ed Alphatauri hanno lo stesso proprietario, Dietrich Mateschitz, che negli anni aveva deciso di mettere in vendita la scuderia faentina.
Per questo motivo aveva fatto moltissimi investimenti per rendere il team satellite più autonomo possibile, per far in modo che si potessero avvicinare più investitori per l’eventuale acquisto della scuderia.
Dunque Red Bull ed Alphatauri fino a questo momento erano da considerare due team “scollegati” tra loro, tuttavia c’è stato un dietrofront da parte di Mateschitz, non soddisfatto dalle offerte d’acquisto e che quindi da quest’anno ha ricollegato Alphatauri alla squadra madre.
Infatti a Milton Keynes, sede di RB, è stata attrezzata una nuova factory in cui lavoreranno dei tecnici Alphatauri, soprattutto quelli che si occupano della progettazione della nuova vettura, che dunque dovranno trasferirsi da Faenza in Inghilterra.
Alphatauri può “copiare” Red Bull?
Sulla nuova Alphatauri 2024 ci saranno più componenti “clienti” proveniente da Red Bull, ma quanto la scuderia faentina può essere aiutata dalla squadra madre?
Specifichiamo che non può essere fatta una copia totale di un’altra vettura, tuttavia Red Bull potrà trasferire al team satellite una serie di componenti consentiti all’interno del regolamento.
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Questo fattore e l’attuale vicinanza tra i due team ha dato ovviamente fastidio agli altri team, che ovviamente non sono stati a guardare inermi.
Zak Brown, CEO di McLaren si è dimostrato contrario per quanto sta succedendo e non ritiene corretto che due team debbano avere lo stesso proprietario, secondo lui va contro all’etica e l’equità dello sport.
Invece James Allison, direttore tecnico di Mercedes, non si è dimostrato molto preoccupato visto che ha riferito che le parti trasferibili ad un altro team sono molto limitate visto che il regolamento è molto severo in merito a ciò.
Nessuno meglio di Allison può conoscere questo tipo di situazione, dopo che nel 2020 ci fu un fenomeno simile a quello Red Bull-Alphatauri, con invece Mercedes e Racing Point al centro della bufera.
A questo punto lo “scandalo” sarà riaperto ad inizio campionato se Alphatauri metterà in evidenza delle prestazioni “monstre” rispetto al 2023, altrimenti probabilmente non ci saranno più discussioni eclatanti.
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