Alcune settimane Felipe Massa ha fatto causa alla FIA. Sebbene il caso non sia ancora chiuso, il brasiliano sa già che esito lo attende.
L’esito del mondiale 2008, andato ad Hamilton dopo il sorpasso ai danni di Timo Glock all’ultima curva dell’ultimo giro dell’ultima gara dell’anno, non è mai andato giù al brasiliano. Sconfitta già difficile da digerire e resa ancora più amara dall’emerge dello scandalo del “crash gate”. Proprio per questo, oggi Felipe Massa ha intrapreso un’azione legale contro la FIA per vedersi risarcito dopo quello che, secondo i suoi legali, è stato un mondiale falsato.
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Indimenticabile l’accordo interno preso in Renault alla vigilia del Gran Premio di Singapore. Proprio a seconda di ciò, durante la gara, Nelson Piquet Jr. ha impattato con la propria monoposto in uno specifico punto della pista per favorire la vittoria del compagno Fernando Alonso.
Lewis Hamilton ha chiuso la gara in terza posizione e Felipe Massa solo in tredicesima. Solo nel 2009 venne alla luce l’inganno della Renault a Singapore, con conseguente allontanamento di Flavio Briatore e del direttore tecnico Pat Symonds dalla F1.
Solo recentemente, invece, Bernie Ecclestone, responsabile commerciale della Formula 1 in quei tempi, ha dichiarato di essere già a conoscenza delle accuse prima della fine della stagione 2008. Da qui la richiesta di risarcimento danni di Felipe Massa alla FIA, sebbene le speranze siano poche.
Perché Massa potrebbe perdere la causa contro la FIA
Le possibilità che Massa possa ricevere un risarcimento danni da parte della FIA sono ridotte al minimo a causa degli esiti di un recente caso simile. Nel quinto round del Campionato GT Open 2023 tenutosi al Red Bull Ring, una cattiva gestione della Safety Car ha svantaggiato il team Motorpark che era, fino ad allora, in testa alla corsa.
A quel punto la squadra si appella al tribunale della FIA e gli organizzatori del campionato decidono di risolvere annullando la gara. Ma la FIA interviene dichiarando che gli organizzatori, così come gli stewards non hanno il potere di annullare gli esiti di una corsa. Potere che, invece, detiene soltanto il Tribunale Internazionale della Federazione che può agire in caso di richiesta esplicita di un team.
Da qui il ridursi delle speranze di Massa. Difatti, nessuna squadra impegnata nel mondiale 2008 di F1 ha protestato contro l’esito del GP di Singapore. Senza una protesta formale la Federazione non può intervenire, né tantomeno gli stewards o gli organizzatori.
Di conseguenza, senza una regola ad hoc per situazioni come questa, i risultati di una gara non possono essere rivisti ed è quindi probabile che l’azione legale di Massa contro la FIA sia destinata a fallire.
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Crediti immagine di copertina: Corriere