Cosa aspettarsi dalla Ferrari nella prossima stagione di F1? Per un ex pilota il team di Maranello potrebbe non riuscire a risolvere i problemi emersi quest’anno.
La Ferrari, dopo 18 gare in questa stagione di F1, non è ancora riuscita a conquistare una vittoria. Negli ultimi Gran Premi, complici anche i problemi ai freni, ha perso anche il secondo posto nel mondiale costruttori a favore della Mercedes, che invece è riuscita a invertire la tendenza dei risultati. Secondo l’ex pilota Derek Daly, intervistato in esclusiva da Racingnews365, la Ferrari potrebbe avere delle difficoltà a uscire da questa situazione complicata per un semplice motivo: ecco di cosa si tratta.
Troppa omogeneità nel team

Secondo Daly il problema più grande della Ferrari, che non le ha permesso di lottare per entrambi i titoli mondiale come invece sembrava possibile prima dell’inizio della stagione, è da rintracciare proprio in Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Per l’ex pilota di F1, un team che compete nella classe regina del motorsport dovrebbe avere due piloti con competenze opposte.
Daly ha ammesso: “Ogni team che opera ad alto livello, a mio parere, ha due piloti con competenze opposte. Uno con riflessi istantanei, capace di spremere qualsiasi macchina in ogni condizione. E poi c’è il pilota sensibile, capace di leggere la macchina, fornire feedback agli ingegneri e contribuire allo sviluppo. L’uno spinge l’altro. In questo momento, la Ferrari ha due piloti da riflessi istantanei. Non credo che nessuno dei due stia fornendo agli ingegneri le informazioni necessarie per costruire una macchina più veloce, e non penso che cambierà l’anno prossimo”.
La scelta di Hamilton

Nonostante il cambio di regolamento nel 2026, che potrebbe rimescolare le forze in campo, per Daly a Maranello la situazione potrebbe rimanere la medesima di questa stagione di F1: “La Ferrari è nei guai più di ogni altra squadra. Non credo che faranno le mosse necessarie per risolvere i problemi”.
Nel corso dell’intervista, l’ex pilota ha ribadito la propria opinione sul passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari. Per molti l’arrivo del sette volte campione del mondo significava l’unione di due storie vincenti del motorsport, pronte a unirsi per ritornare in alto ma per Daly la ragione sarebbe un’altra: “Arriva un momento, per ogni atleta, in cui i riflessi e gli istinti non sono più quelli di 15 anni prima. Quei tempi sono finiti anche per la Ferrari. Portare Hamilton a Maranello è stata, secondo me, una decisione di marketing, non una scelta sportiva“.
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*Crediti immagine di copertina: PaddockNews24