Il Senior Performance Engineer della Scuderia Ferrari, nonché direttore della Ferrari Driver Academy, Jock Clear, ha parlato con fiducia degli aggiornamenti che avrebbero risolto l’annoso problema del bouncing.
La Ferrari ritiene di aver risolto i problemi di bouncing nati dopo il GP di Barcellona. Secondo Jock Clear, Senior Performance Engineer della Scuderia Ferrari, si tratta solo di una delle tante sfide derivanti dalle nuove normative sull’effetto suolo.
Per il Gran Premio di Barcellona era stato presentato un aggiornamento sul fondo della SF-24, volto a migliorare le prestazioni aerodinamiche della versione precedente, presentata ad Imola. Al contrario, invece, ha innescato ingombranti problemi di porpoising nelle curve veloci del circuito catalano.
Per Silverstone, la Scuderia di Maranello, aveva optato per un ritorno al vecchio fondo, aggiornando il sottoscocca solo a Budapest, prima della pausa estiva. Negli ultimi due GP, aldilà dei problemi riscontrati in qualifica a Singapore, la Ferrari ha mostrato un rinnovato vigore verso il finale di stagione.
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Clear ha quindi spiegato il processo di identificazione dei problemi da parte del team, che ha a lungo indagato sulle anomalie e discordanze tra galleria del vento e circuito.
«Non si è mai completamente sicuri, ma penso che sia una buona rappresentazione di come vanno le cose nel corso dello sviluppo di ognuno.» ha spiegato Clear.
«Sicuramente dopo la Spagna non abbiamo avuto la sensazione di aver perso la strada. Ma c’era qualche anomalia tra quello che stava succedendo nel tunnel e quello che stavamo vedendo in pista – continua l’ingegnere inglese – e dovevamo farci i conti.»
«È semplicemente il processo: quando vedi un’anomalia devi affrontarla, cercare di capirla e poi tornare sulla buona strada. Penso che quello che abbiamo visto da allora è che abbiamo individuato il problema e siamo tornati sulla buona strada. Dobbiamo solo tenere gli occhi ben aperti per individuare la prossima anomalia, perché ce ne sarà un’altra, perché questo è il processo in questo momento.»
Clear poi, afferma con fiducia «Il processo di sviluppo consiste nel testare qualcosa di nuovo ogni settimana e siamo fiduciosi che il nostro processo funzioni, fiduciosi di essere al top in tutto. Aspetteremo solo la prossima buccia di banana.»
Il problema osservato in Ferrari, per il Senior Performance Engineer della Scuderia Ferrari, è da ricondurre alle attuali normative. Spiega, infatti, che l’efficacia della galleria del vento è ridotta quando si tratta di testare un’auto in condizioni dinamiche totalmente differenti.
«Penso che da quando abbiamo reintrodotto queste auto a effetto suolo, si sono presentate delle sfide per lo sviluppo delle monoposto. Quando l’auto è molto lontana dal suolo e il fondo non genera grandi quantità di deportanza, allora il tunnel può essere piuttosto preciso. Ma solo in pista ti rendi conto di cosa succede passando su di un marciapiede, quando rimbalzi. Il tunnel, questo, non può farlo. C’è un certo livello di correlazione tra il tunnel e la pista ma è difficile ottenere una fedeltà del 100%. Ci saranno sempre anomalie del genere e con l’effetto suolo, queste anomalie, sono più grandi perché la vicinanza al suolo diventa ancora più potente.»
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