Ferrari ha lavorato molto sulla nuova vettura per correggere gli errori riscontrati nel 2023 e fino ad ora la SF-24 non ha deluso le premesse
Per quanto riguarda la nuova vettura di casa Maranello, originariamente denominata “676“, si parlava di rivoluzione al 95% e proprio quest’ultima c’è stata nonostante dall’esterno non sembri. Ferrari ha scelto di perseguire e consolidare le scelte tecniche fatte nel 2023, dando l’impressione di essere stata troppo conservativa e poco “all’attacco”, anche se questa non è una considerazione totalmente giusta.
Ferrari con la SF-24 ha risolto un problema importante, ma attenzione a fare paragoni con altri team
La SF-23 sin dai primi test stagionali ha evidenziato un problema più che deficitario per quanto riguarda in particolare le vetture ad effetto suolo, ovvero, una mancanza di carico.
Specifichiamo meglio, la vettura 2023 possedeva uno squilibrio aerodinamico che non permetteva ai tecnici di aggiungere carico, altrimenti la vettura si sarebbe dimostrata ancora più instabile rispetto a quanto osservato nella parte iniziale di stagione e ciò ovviamente rappresentava un problema grave.
In questa maniera Ferrari aveva optato già in Bahrain per un’ala posteriore da medio-carico, non adatta a quel circuito visto che sul circuito di Manama si necessita di gran carico aerodinamico.
Mentre già a partire dai test di Fiorano, la SF-24 si è presentata con una nuova ala posteriore, più carica e ciò non era scontato soprattutto in virtù del budget cup che vige sulle spalle dei team.
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Il lavoro sull’alettone posteriore non si è limitato a ciò, ma allo stesso tempo anche a migliorare l’efficacia del DRS, strumento su cui Red Bull ha fatto grande affidamento nel 2023, anche se col tempo il divario tra i vari top team è andato sempre di più riducendosi.
A ciò si aggiunge anche il nuovo concept del retrotreno e tutti questi cambiamenti appena descritti fanno parte di un unico sistema che ha come obiettivo di avere un maggior carico e di conseguenza avere una piattaforma più stabile e prevedibile.
Ovviamente quanto detto rappresenta ancora teoria, anche se i primi riscontri sono positivi ma per confermarli si aspetterà i test del Bahrain, anche se possiamo già affermare che Ferrari andrà in Bahrain con un carico più “giusto rispetto” a quello dello scorso anno e ciò favorirà l’usura degli pneumatici e la messa a punto della vettura.
Credit copertina: Scuderia Ferrari
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