La General Motors arriverà in F1 nel 2026, con il marchio Cadillac, ma le modalità, il ruolo degli Andretti, oltreché i termini finanziari dell’accordo, non hanno dissipato i dubbi
La nota sull’approdo della General Motors in F1 nel 2026, con il marchio Cadillac – inizialmente come cliente Ferrari o Honda – non ha comunque dissipato tutti i dubbi sulla questione. L’interrogativo principale ha riguardato il ruolo dell’Andretti, se non altro rispetto ai programmi iniziali.
In secondo luogo, il fatto che la cordata statunitense dovrà pagare 450 milioni di Dollari – in qualità di tassa d’ingresso – ha sottolineato la portata dell’affare, ma anche la postura delle altre dieci squadre.
La collaborazione tecnica tra l’Andretti Autosport e la General Motors, tra Silverstone e Indianapolis, ci sarà. Tuttavia, in confronto agli inizi, è presumibile che il progetto abbia già intrapreso un’altra direzione. Del resto, se la FOM aveva approvato la candidatura della General Motors, aveva respinto quella dell’Andretti, sebbene quest’ultima fosse stata avallata dalla FIA. Al netto dei comunicati ufficiali, la trasparenza non sembra totale.
Il valore dell’undicesima squadra
Se, da una parte, si era certificata l’opposizione verso un’Andretti undicesima squadra, il valore della General Motors e l’uscita della Renault hanno in parte cambiato l’approccio dei vertici della F1. Un’unità motrice prodotta a Detroit (che dovrebbe esordire nel 2028) è sembrata da subito molto attrattiva e tecnologicamente di valore.
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Su tutto, però, il passaggio decisivo sarebbe stato un altro. Michael Andretti ha infatti ceduto il pacchetto di maggioranza della ‘sua’ scuderia a Dan Towriss, Amministratore delegato e vertice di Group 1001. L’ex pilota ha scelto di compiere un passo indietro. Ha scelto infatti una posizione più di rappresentanza che operativa.
La scuderia Andretti opererà dietro le quinte. Non è comunque detto sarà coinvolta in quanto gruppo di lavoro effettivamente in pista, con la sua denominazione e le sue insegne.
A questo, si è affiancato l’altro punto di domanda. Ossia, come ha sottolineato RACER, che la conferma ufficiale dell’ingresso deve ancora arrivare, indipendentemente dal nome. Finché non ci sarà il completamento di tale aspetto burocratico, la Cadillac non avrà accesso ai dati degli pneumatici Pirelli, né ai componenti a sorgente aperta per i concorrenti costruttori.
A meno che non ci siano stravolgimenti, tuttavia, il più dovrebbe essere fatto. In attesa dell’iscrizione ufficiale e al cospetto dei messaggi ‘contrastanti’, il passo avanti e la volontà di GM/Cadillac sembrebbero elementi comunque confortanti.Per gli appassionati, ma anche per gli addetti ai lavori.
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Copertina: RACER/Official General Motors Website Credits