Archiviato il GP del Qatar la F1 torna in pista ad Austin. Il deserto ha mostrato i limiti dei piloti ma ha esaltato la resistenza delle Power unit. Solo 4 le sostituzioni di EX. Facciamo il punto della situazione sulle power unit alla vigilia del GP di Austin.
Archiviato il GP del Qatar la F1 sbarca ad Austin per la diciottesima tappa del mondiale di F1 2023, prima di tre in America. Inaugurato nel 2012, il COTA si presenta come un tracciato completo, da medio-alto carico. Con ben 20 curve e due soli allunghi, sul circuito texano la deportanza è più importante della potenza del motore. Da non sottovalutare, tuttavia, lo stress per le Power unit. Ricordiamo, infatti, che il weekend sarà con la sprint. A questo si aggiunge il caldo che anche qui, come in Qatar, non darà tregua a piloti e power unit. Alla vigilia del GP di Austin analizziamo la situazione aggiornata delle power unit. Prima, però, ricordiamo brevemente cosa indicano gli acronimi riportati in tabella e che la power unit si compone di 2 parti, ovvero termico ed elettrico.
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Componenti per la parte termica:
- ICE: – Motore a combustione interna (Internal Combustion Engine)
- TC: – Turbo Compressore (Turbo Charger)
- MGU – H: Motogeneratore elettrico – Heat (Motor Generation Unit – Heat)
- MGU – K: Motogeneratore elettrico – Cinetico (Motor Generation Unit – Kinetic)
- EX: Sistema di scarico (Engine Exhaust System)
Componenti per la parte elettrica:
- ES: – Pacco batterie (Energy Store)
- CE: – Elettronica di controllo (Control Electronic)
Power Unit GP Austin: Facciamo il punto
Se il grande caldo del Qatar ha messo a dura prova la resistenza dei piloti, le power unit ne sono uscite indenni. Difatti le uniche sostituzioni fatte in vista del GP di Austin, sul lato Power Unit, riguardano quattro piloti in griglia. Segnaliamo quindi con nuove EX : Sainz, Tsunoda, Gasly e Ocon. A questi si aggiunge poi Perez che, nello scorso week end, ha dovuto smarcare delle nuove unità a causa dell’indicente nella sprint race. Porta con sè dal Qatar, dunque, nuove ICE, TC, MGU-H, MGU-K, CE ed EX. Dalla tabella sopra riportata, ad ogni modo, emergono due aspetti. La solidità del power unit Mercedes-AMG M14 E Performance e la fragilità dello 066/10 Ferrari, almeno sui team clienti. Per quanto riguara il primo notiamo, infatti, come Norris sia l’unico in griglia a montare ancora le terze componenti di TC, MGU-H ed MGU-K. Per il secondo, al contrario, notiamo come Hulkenberg, Magnussen e Zhou, abbiano già smarcato gli elementi per la quinta unità propulsiva.
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Per quanto riguarda la tabella relativa alle componenti della scatola del cambio segnaliamo con nuove GBX e GBX DL: Lawson, Tsunoda, Piastri, Norris, Bottas e Zhou. Ricordiamo, come mostrato dalla legenda, che per questi è stato raggiunto il numero massimo di componenti che è possibile montare prima di incorrere in penalità. Osserviamo, infine, come il punto debole della RB-18 #1 risieda proprio nella trasmissione, con il tre volte campione del mondo ad aver usato, assieme a Magnussen ed Hulkenberg la quinta unità GBX-DL.
Crediti copertina articolo: Oracle Red Bull Racing on X
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1 commento
Articolo interessante e ben scritto complimenti