Analisi passi gara e strategie del GP dell’Australia, la Ferrari spreca una grande opportunità di fare podio mentre Norris domina
Il Gran Premio di Melbourne è solamente il primo dei 24 previsti nella stagione 2025 di Formula 1. Sarebbe sbagliato emanare delle sentenze, ma la pista ha dato risposta a molti dubbi che circolavano nel paddock. Tramite l’analisi dei passi gara e delle strategie del GP dell’Australia possiamo notare le grandi differenze tra i team e i piloti che abbiamo visto nella giornata di oggi. Per i tifosi Ferrari la situazione non poteva essere peggiore, ma è meglio aspettare weekend più significativi per giudicare il progetto 2025.
La prima parte di gara
Le condizioni meteo hanno giocato un ruolo di fondamentale importanza in quella che è stata l’evoluzione della corsa. L’inizio della gara ha visto Hadjar uscire di pista e ritirarsi nel giro di formazione. L’errore del pilota della Racing Bulls ha posticipato la partenza di circa 15 minuti e di conseguenza ha cambiato lo scenario in cui ci si ritrovava visto la pioggia e il vento che continuavano a cambiare di intensità.

In questi casi la fase di partenza diventa ancora più complicata e fondamentale. Verstappen, come si evince dal grafico, è uno dei migliori in questo e la combinazione tra reazione e trazione gli ha permesso di superare al via Oscar Piastri e di prendere la seconda posizione provvisoria. Le due Ferrari hanno fatto un’ottima partenza con Leclerc che ha subito passato Albon e Tsunoda. Lewis Hamilton è stato bloccato proprio dal numero #16 in curva 1 e si è dovuto accodare alla Williams di Albon che lo ha tenuto dietro per più di metà gara.
Questa volta Norris non sbaglia la partenza e prende subito un buon margine. Avere la track position in queste condizioni è un importante fattore di vantaggio perché permette di avere aria pulita, ma soprattutto una migliore visibilità. La Williams è la macchina che ha fatto più fatica in questa fase, infatti Alex Albon era stato passato da Leclerc e Hamilton prima ancora di curva 1.
Analisi dei passi gara
Anche se sulla pioggia non vediamo perfettamente quelli che sono i valori in campo delle monoposto, si può osservare un primo confronto sulla differenze mostrate nella prima gara. L’analisi dei passi gara del GP dell’Australia non fornisce una spiegazione di quello che vedremo nel proseguire della stagione, ma permette di capire le vetture migliori in queste condizioni e come i piloti hanno fatto la differenza.

Il grafico mette in evidenza e a confronto l’andamento di ogni pilota nel corso della gara. Si possono notare la forbice di tempi in cui si è stabilizzato il passo, ma soprattutto la media tenuta per la totalità della distanza percorsa (riga orizzontale all’interno dei riquadri).
Quasi tutto il Gran Premio è stato corso su gomme intermedie che, ancora una volta, hanno dimostrato di essere perfette per le condizioni di pista umida e che tende ad asciugarsi. Il primo stint per praticamente tutti i piloti è durato 33-34 giri ed è terminato solo perché si è deciso di montare gomme medie o dure visto l’ingresso della Safety Car. Il continuo formarsi di una traiettoria asciutta, unito alla caratteristica delle gomme intermedie di avvicinarsi a quelle slick con l’usura, ha permesso ai piloti di migliorare costantemente i tempi sul giro.

La prima cosa che si nota è che, dopo un inizio sugli stessi tempi, Norris ha preso il largo su Verstappen e, insieme al compagno di squadra, ha aperto un gap importante verso il resto della concorrenza. La McLaren è stata competitiva anche nelle fasi di pista asciutta. Nonostante l’utilizzo della gomma dura, gli pneumatici sono entrati subito in finestra di funzionamento. Nell’ultimo stint Verstappen è stato molto vicino a Lando (che ha commesso un errore). In certi tratti sembrava poterlo attaccare, ma oggi il pilota inglese ha gestito tutto alla perfezione.
La Ferrari, con Charles Leclerc, ha subito anche il confronto con la Mercedes. In diversi tratti di gara Russell è stato nettamente più veloce e costante, mentre Charles alternava giri in linea con l’inglese con altri diversi decimi più lenti. La conferma di un ottimo passo da parte della Mercedes ce la fornisce la prestazione di Antonelli. Il suo passo gara è leggermente sporcato dal traffico in cui si è ritrovato, ma la rimonta dalla sedicesima posizione alla quarta evidenzia una Mercedes competitiva in queste situazioni.
Si iscrive al confronto con i top team anche la Williams con il solo Alexander Albon. Il pilota numero #23 ha gestito in modo ottimale la prima parte di gara mostrando una discreta costanza nei suoi rilevamenti cronometrici. Questa sensazione è confermata dall’ultimo stint dove è stato addirittura più veloce della Ferrari di Leclerc e a tratti a livello delle due Mercedes. Poteva risultare utile avere un confronto con Sainz per avere ulteriore conferma delle potenzialità della Williams
Analisi strategie
Le diverse strategie e le interpretazione di condizioni meteo e pista hanno giocato un ruolo determinante. Sulla scelta delle gomme da bagnato non c’erano dubbi, tutte le squadre hanno optato per le intermedie. Le prima difficoltà sono emerse al momento della decisione di passare sulle gomme slick. In questi casi è fondamentale il timing e la tipologia di mescola. Fermarsi un giro dopo o un giro prima può costare una gara intera.

La prima sosta della gara è avvenuta per quasi tutti i piloti in occasione della prima Safety Car. La pista si stava asciugando e si è passati a gomme slick. Tra i top team abbiamo visto scelte differenti. Ferrari e McLaren hanno optato per la gomma bianca già rodata. Mercedes ha puntato sempre su gomma dura, ma nuova. Verstappen, invece, ha scelto di montare la gomma gialla per cercare l’attacco, senza avere successo.
La finestra di pista asciutta è durata solo pochi giri e al giro 44 diversi piloti sono entrati ai box per tornare sulle intermedie. Tra questi troviamo le Mercedes, le McLaren, Albon, Hulkemberg, Stroll e Bearman. La pista presentava ancora tratti asciutti, ma Lando Norris guadagnava diverso tempo sui rivali rimasti fuori.
In questa fase arriva il grande errore della Ferrari. Verstappen rientra ai box al giro 46, subito dopo l’incidente di Fernando Alonso. I due piloti della Rossa, dopo una lunga consultazione con il muretto, hanno deciso di rimanere fuori (forse sperando in una bandiera rossa?). La decisione si è rilevata completamente sbagliata. Hamilton e Charles sono rientrati sotto il regime di Safety Car dopo che il gruppo si era ricompattato. I due sono rientrati in nona e decima posizione quando mancavano solamente 10 giri al termine.
Conclusioni finali
L’analisi dei passi gara del GP dell’Australia ci ha fornito delle prime risposte. La McLaren è la scuderia da battere e pare essere tale in tutte le condizioni. Lando Norris è più in forma rispetto allo scorso anno e sembra deciso a puntare per il campionato piloti. Il solito Max Verstappen arriva anche dove la macchina non lo segue, ma attendiamo di vedere la Red Bull in condizioni in cui il pilota non fa più la differenza.

Il confronto tra Norris e i rivali sembra impietoso. Bisogna, però, ricordare che in queste gare i tempi sono influenzati da numerose variabili. Per la Ferrari è sicuramente un bel contraccolpo viste le previsioni che la davano tra le favorite questo weekend. Lo stint di Hamilton è stato influenzato dal traffico di Albon, ma quello di Leclerc con pista libera non è stato più confortante. Il dato più impressionante (oltre a Lando) è quello di Kimi Antonelli, al netto di un testa-coda e di diversi sorpassi.
Per questo Gran Premio l’analisi è completa. Torneremo la prossima settimana con il Gran Premio della Cina dove già avremo dei riscontri cronometrici diversi. La probabilità è che avremo una gara asciutta e quindi sarà possibile osservare dei dati più veritieri su quelle che sono le forze in campo.
Leggi anche: F1 | I punti chiave del GP d’Australia: Norris vince una gara folle, Antonelli esordio da campione
Crediti immagine di copertina: @McLarenF1
Seguici sui social: Telegram – TikTok – Instagram – Facebook – Twitter