Record che persistono e record che finiscono, la Rossa di adesso e la Rossa di domani
Dalla terza pole consecutiva di Max Verstappen a una Ferrari che ha dato quel che ha potuto, passando per due clamorosi colpi di scena: ecco i Punti Chiave del Sabato del GP d’Australia…
Quando più conta
Se c’è una cosa che, almeno dal 2023, non dobbiamo mai e poi mai dimenticarci, questa è che Max Verstappen cade sempre in piedi. Ad eccezione di casi più unici che rari, non c’è preghiera che tenga: lui sarà sempre lì, davanti a tutti gli altri. Con un tempo mostruoso in 1:15.915, il pilota olandese si è portato a casa la pole position anche a Melbourne. Si tratta della trentacinquesima in carriera, nonché della terza (su tre) in stagione. Dal 2015, nessun pilota aveva ottenuto questo risultato (Lewis Hamilton l’ultimo, con quattro pole position nei primi quattro appuntamenti del calendario). Verstappen è il secondo pilota Red Bull a riuscirci, preceduto solo da Sebastian Vettel (più in particolare, nel 2011).
Il campione del mondo in carica partirà dunque dalla primissima casella della griglia, circondato dalle due Ferrari e dalla McLaren di Lando Norris. Il suo compagno di squadra, Sergio Perez, è stato penalizzato per impeding e, conseguentemente, scatterà dalla sesta posizione.
Oltre il danno, la beffa
Daniel Ricciardo, al contrario del suo ex compagno di squadra Max Verstappen, non è così bravo a mantenere i record. Il pilota australiano, infatti, non aveva mai mancato il primo taglio in qualifica in occasione del suo Gran Premio di casa. Questo prima di oggi, s’intende. Dopo avere segnato un tempo che gli avrebbe garantito un posto in Q2, infatti, Ricciardo ha visto cancellato il proprio giro e, davanti alla sua gente, si è qualificato diciottesimo per la gara di domenica. Non che gli australiani non abbiano nulla da celebrare: il connazionale del pilota numero tre, Oscar Piastri, partirà infatti dalla terza fila. Si deve tuttavia trattare di un forte colpo per Ricciardo che, come se la delusione non bastasse, dovrà seguire di parecchie posizioni il più giovane compagno di squadra, Yuki Tsunoda, che si è qualificato invece ottavo.
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Questione di circostanze
C’è chi forse urlava già a una riproposta di Singapore 2023. Queste persone, tuttavia, sono rimaste deluse. Nelle giornate di venerdì e di sabato, le performance dei due piloti della Ferrari sono indubbiamente state migliori rispetto agli scorsi due weekend di gara. Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno rispettivamente portato a casa due prime posizioni e due terze posizioni nelle ultime due sessioni di prove libere. Nonostante ciò, nessuno dei due piloti della Scuderia è riuscito ad aggiudicarsi la pole position. Il monegasco scatterà dalla quinta casella in griglia, mentre lo spagnolo dovrà lottare con le unghie e con i denti contro Verstappen in prima fila. Se, solo forse, Leclerc non avesse scelto un anteriore così aggressivo e Sainz non avesse subito un intervento meno di due settimane fa. Oppure ancora, forse e solo forse, se il numero uno fosse restato a casa.
Il troppo stroppia
Sin dall’inizio della stagione, il sette volte campione del mondo non ha perso occasione di sottolineare quanto non veda l’ora di approdare a Maranello nel 2025. Non si tratta solo di una mossa di mercato piloti, ma di una pietra miliare nella storia di questo sport. Il pilota più vincente di sempre con la scuderia più vincente di sempre. Giornate come quella di oggi, sicuramente, non fanno altro che aumentare il desiderio.
Nel corso di tutte e tre le sessioni di prove libere del weekend all’Albert Park, Hamilton ha lamentato problemi alla monoposto, dalla mancanza di feeling alla lentezza sul rettilineo. Tutti questi dettagli si sono concretizzati in un breve attimo di terrore, in cui il pilota inglese ha perso la sua numero 44 e si è classificato pericolosamente in nona posizione. Due giri particolarmente ben riusciti da parte di Tsunoda e di Stroll l’hanno presto cacciato dalla top ten.
Il sette volte campione del mondo partirà undicesimo in occasione del Gran Premio di domenica. Si tratta del suo peggior risultato a Melbourne dal 2010, nonché del suo secondo peggiore dal 2009.
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Crediti immagine di copertina: formula1.com