Scopriamo i Punti Chiave del GP del Belgio di F1. Cosa ci lascia il weekend a Spa-Francorchamps?
F1 | I Punti Chiave del GP del Belgio – Red Bull torna alla doppietta, Verstappen vuole allenare i meccanici al pit stop, dall’Alpine vanno via tutti e c’è una Ferrari sul podio… Il weekend di Spa non delude le aspettative.
Max Verstappen pigliatutto
Il nome del weekend è, ancora una volta, quello di Max Verstappen. L’olandese domina al venerdì, con una pole da otto decimi sul secondo toltagli solo da una penalità per sostituzione del cambio. Al sabato si prende la pole anche della Sprint, che poi va comodamente a vincere su pista bagnata. E la domenica? Altra vittoria, rimontando dal 6° posto fino a dare 20 secondi al compagno di scuderia, secondo al traguardo.
Una vittoria condita da una sbandata in piena Eau Rouge, controllata al limite dall’olandese, e dal solito siparietto con Lambiase: “Hey, magari posso fare un altro stop, così vi allenate un po’!“. Al momento, nessuno sembra poter anche lontanamente impensierire il presto-tre volte campione del mondo. Una stagione al Max.
Red Bull torna alla doppietta dopo sei gare
Se siamo ormai abituati alle vittorie di Verstappen, un nome che mancava da un po’ in seconda piazza è quello di Sergio Perez. Il messicano, nell’occhio del ciclone per la lunga serie di mancati Q3 e prestazioni mediocri, riesce finalmente a tirare un sospiro di sollievo. Secondo al traguardo, dopo essere stato in testa per tutto il primo stint, regala alla Red Bull la prima doppietta dal GP di Miami.
Se il suo sedile non sembra essere in discussione, stando alle parole di Helmut Marko e Christian Horner, il secondo posto gli toglierà di dosso anche un po’ di pressione da stampa e tifosi. E ora si va in vacanza, per resettare la mente e prepararsi ad una seconda metà di stagione sulla falsariga dell’inizio, si spera.
Storia d’amore fra Ferrari e Sprint Weekend
La Ferrari ritrova il podio, il terzo stagionale, il terzo di Charles Leclerc. Tutti arrivati in occasione dei weekend con Sprint Race, nei quali il monegasco sembra esaltarsi. Qualunque sia la causa dietro questi picchi nelle prestazioni del Cavallino Rampante, questo podio era necessario.
Una Ferrari finalmente bella, gentile con le gomme e decisamente seconda forza in pista, almeno in Belgio. Se la Sprint Race era stata sfortunata, a causa di due brutti pit stop per i piloti, la gara fila liscia come l’olio, o quasi: il contatto di Sainz con Piastri, alla prima curva, costringe lo spagnolo al ritiro, dopo aver stretto i denti per venti giri. Monoposto troppo danneggiata, nulla da fare.
Una boccata d’aria fresca per Maranello, prima delle tre settimane di stop. Con lo sguardo fisso al futuro.
Un weekend da Oscar… O quasi
11 millesimi. Il distacco che ha separato il poleman Max Verstappen da Oscar Piastri, nella Sprint Shootout. Un battito di ciglia. Nella Sprint Race, dopo tutti i pit stop per passare su gomma intermedia, l’australiano di Melbourne si ritrova addirittura in testa. Poi Max recupera e lo sorpassa, ovviamente, ma il pilota McLaren tiene un ottimo ritmo e strappa la seconda posizione. Un sabato magistrale.
Se il weekend fosse finito sabato sera, staremmo parlando di una prestazione fuori di testa. E invece Oscar decide di farci tornare tutti con i piedi per terra: entrata kamikaze su Sainz, alla prima curva del primo giro, e ritiro per entrambi i piloti coinvolti. Un errore di gioventù che non può cancellare quanto fatto vedere nelle ultime settimane: il ragazzino è uno dei talenti più puri della griglia.
La rivoluzione francese
Il team Alpine cambia faccia: via tutti, da Szafnauer a Pat Fry, passando per Alan Permane e Laurent Rossi. Dopo anni di lotta a centro gruppo, Renault è evidentemente impaziente di vincere. Finito il tempo, quindi, per l’attuale gestione della scuderia: bisogna ricominciare da capo, questa volta puntando subito in alto.
Intanto, Gasly lancia un segnale di speranza: nel caos della Sprint Race, strappa un 3° posto fondamentale per Alpine, che, durante la pausa estiva, potrebbe regalare un sorprendete ritorno al paddock della F1: Mattia Binotto. Che la rivoluzione francese abbia inizio.
E le gomme da bagnato estremo?
Chi le ha viste? Se lo chiede anche George Russell, che le ha definite “praticamente inutili“, dopo la Sprint Race. Il tema della sicurezza ha impensierito tutti, nel paddock del Belgio, spingendo gli organizzatori a ritardare l’inizio di tutte le sessioni bagnate da pioggia intensa. Ciò vuol dire che le famigerate gomme blu, da Monaco ufficialmente senza termocoperte, sono state usate per un totale di quattro giri di formazione più un giro di gara effettivo (anche malvolentieri, dai piloti costretti per strategia ad aspettare per rientrare ai box).
Gli anni passano e il mondo cambia. I tempi delle gare sotto il diluvio sono ormai andati, è sempre più evidente. Se questa scelta vada premiata per ragioni di sicurezza, o vada condannata perché toglie lo spettacolo del bagnato, sarà sempre motivo di dibattito. Il Circus, intanto, va avanti.
Un mese di vacanze
La Formula 1 va in vacanza. Si torna in pista a fine agosto, in Olanda, a casa di Max Verstappen. Un mese per fermarsi e ricaricare le batterie, in vista di una seconda metà di stagione densa di appuntamenti.
In molti ne hanno bisogno, a partire dall’Aston Martin, che non riesce più a lottare per il podio. Ne ha bisogno anche Alfa Romeo, tornata infondo al gruppo dopo l’exploit ungherese. Per non parlare di Haas, stabilmente nelle ultime file, in Belgio.
C’è anche chi non vorrebbe fermarsi, come Alexander Albon, galvanizzato dalle voci che lo vedono vicino al Cavallino Rampante, nel futuro prossimo. O chi, come Max Verstappen, è già in vacanza da Miami. Ci si vede a Zandvoort!
I risultati e le classifiche dopo Spa-Francorchamps
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