Vediamo l’assetto e le ali posteriori scelte dalla Ferrari e dai propri avversarsi in vista del GP di Cina
Dopo il weekend di Melbourne, si vola a Shangai per il secondo appuntamento della stagione 2025 di F1. Sono già arrivate le prime immagini delle vetture ed è possibile vedere l’assetto scelto da Ferrari e dagli avversari per il GP di Cina. La scelta di portare un’ala a medio-alto carico in Australia, presa dal team di Maranello, non ha fornito i risultati sperati. La SF-25 è ancora sotto analisi dopo i grandi cambiamenti dell’inverno, ma attenzione a non tardare troppo le operazioni. La McLaren ha completamente dominato nella prima gara e, se questo scenario dovesse riproporsi anche nelle prossime gare, questo li potrebbe avvantaggiare anche in ottica 2026.
L’ala posteriore della Ferrari
Per il GP della Cina, la Ferrari ha optato per un assetto a medio-alto carico aerodinamico, basandosi sulla specifica di ala posteriore presentata. Già nei test in Bahrain abbiamo visto questa configurazione a forma di “V” che riprende molto il concetto della McLaren. In Australia si è notato un miglioramento dell’efficienza del DRS, anche se in parte era dettata dalla maggiore sezione dell’ala mobile rispetto agli avversari.

La Scuderia di Maranello propone una specifica leggermente più scarica rispetto a quella di Melbourne. Questa volta la scelta è meno azzardata e si presenta meglio alle caratteristiche del circuito. Nonostante il lungo rettilineo, sono diverse le curve che richiedono un elevato carico aerodinamico. Questa scelta permette anche di migliorare il degrado delle gomme, specialmente l’anteriore sinistra, diminuendo le vibrazioni in percorrenza di curva.
La pista di Shangai si può definire completa osservando il layout. Sono presenti tutte le variabili a cui una vettura deve sottoporsi. La Ferrari ha bisogno di riscontri veritieri per continuare la ricerca sulla perfetta correlazione dati tra la pista e il simulatore. Per cercare di risolvere i problemi di bilanciamento tra asse anteriore e asse posteriore, il Direttore Tecnico, Loic Serra, è tornato a Maranello. Il suo compito è di lavorare sui dati ricavati in Cina per mettersi subito all’opera riguardo agli upgrade da portare il prima possibile.
Il confronto con gli avversari
In Cina la soluzione della Ferrari è più affine alle scelte dei propri rivali. La McLaren presenta l’ala posteriore più simile a quella della Rossa portando sempre una configurazione a medio-alto carico. Ricordiamo che in questi giorni è tornato in vigore il tema delle ali flessibili e proprio la scuderia inglese potrebbe essere quella più penalizzata dalla nuova direttiva tecnica emanata dalla FIA.

La Red Bull cambia rotta rispetto a quello che abbiamo visto a Melbourne. Sul circuito di Albert Park si era deciso di portare una configurazione decisamente più scarica a livello aerodinamico rispetto agli avversari. La scelta potrebbe aver funzionato con Max Verstappen, ma ha messo più in difficoltà Liam Lawson, costretto a gestire una vettura molto scivolosa. In questa occasione è stata presentata un’ala con una sezione maggiore per garantire più stabilità, a discapito della resistenza all’avanzamento.

Lo stesso discorso fatto in precedenza vale anche per la Mercedes. La scelta dell’ala posteriore per questo weekend non si discosta eccessivamente da quello visto nella prima gara. La vettura della casa anglo-tedesca ha dimostrato di avere un anteriore molto preciso, per questo c’è bisogno di un posteriore molto stabile che possa seguire il deciso ingresso in curva. La gestione delle gomme sarà critica e un maggiore carico aerodinamico genera un grande aiuto in questo senso.

Anche il resto della griglia ha optato per una configurazione a medio-alto carico, come era abbastanza prevedibile. Il circuito di Shangai alterna tratti che hanno necessità di un elevato carico aerodinamico, mentre in altri serve avere un’ottima resistenza all’avanzamento. Le squadre che faranno la differenza saranno quelle che riusciranno ad ottenere la migliore efficienza, riuscendo a generare downforce senza compromettere la velocità di punta in modo significativo.
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Crediti immagini di copertina: Motorsport.com
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