Dal grande ritorno Red Bull alla rivalsa delle prime guide: ecco i Punti Chiave del venerdì del GP del Giappone di F1.
F1 | I Punti Chiave del Venerdì del GP del Giappone – Red Bull torna a volare (con Max Verstappen), le prime guide annientano i rispettivi compagni e il romanticismo di Suzuka tinge l’atmosfera del weekend…
Red Bull ti (ri)mette le ali
Ce lo aspettavamo e non siamo stati disattesi. Max Verstappen torna a volare nelle Prove Libere, prendendosi la leadership in entrambe le sessioni. In un circuito che da sempre premia le vetture che meglio gestiscono il carico laterale, la RB19 si è mostrata solida sul passo gara e veloce nella simulazione qualifica. Il Settore 1 di Verstappen, con lo snake giapponese, sarà la chiave della pole position, per l’olandese.
Dicevamo, ce lo si aspettava. Suzuka è la pista Red Bull per eccellenza, i pronostici per il GP del Giappone potevano essere scritti ad inizio stagione. La RB19 si è mostrata ben bilanciata e leggiadra sulle gomme, anche se Verstappen ha provato il suo passo gara sulle gomme prototipo portate da Pirelli e non su quelle ufficiali. E la TD018, allora? Beh, in realtà, non tutte le Red Bull sono andate così veloci, e ne parliamo nel prossimo Punto Chiave…
Le prime guide alla riscossa
Il venerdì giapponese ha rimesso in chiaro le gerarchie, soprattutto in Ferrari. Charles Leclerc, protagonista anche di un fuoripista alla ricerca del limite, si è dimostrato più a suo agio con il nuovo fondo montato sulla SF-23, riuscendo ad essere l’unico pilota a dare la sensazione di potersi avvicinare a Verstappen. Carlos Sainz, quarto nelle FP2 a 549 millesimi dall’olandese, è andato in difficoltà anche sul passo gara, dove invece il monegasco ha trovato una maggiore consistenza. Che a Suzuka torni ad essere il #16 a fare la differenza, per Ferrari?
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La discrepanza in Red Bull è, però, il vero mistero. Se Verstappen corre in un’altra categoria, Sergio Perez non solo è umano, ma sembra persino essere dietro a Ferrari, McLaren e Mercedes. Sul giro secco non va oltre la nona posizione, a ben un secondo dal compagno di scuderia. Sul passo gara lui, pilota storicamente elogiato per la gestione delle gomme, non riesce a trovare un buon ritmo. Dicevamo della TD018: forse, quando faremo una valutazione completa dell’impatto che ha avuto, converrà guardare bene alle prestazioni del messicano.
Il degrado gomme non lascia scampo
Il GP del Giappone sarà irrimediabilmente caratterizzato dall’alto degrado degli pneumatici Pirelli. Le gomme dure sembrerebbero essere la scelta più quotata per la gara, con probabile strategia a due pit stop. Se Verstappen è certamente leader nel passo, la Ferrari di Leclerc si è dimostrata più vicina di quanto si pensasse. Difficile poter dire, ad oggi, che il monegasco impensierirà l’olandese, domenica, ma la SF-23 può puntare sicuramente al podio.
McLaren può essere la mina vagante del weekend, con Lando Norris molto veloce nella simulazione qualifica e solido sul passo gara. L’incidente di Pierre Gasly nel finale delle FP2 ci ha privato degli ultimi riscontri cronometrici, ma la sfida dietro Verstappen (e Leclerc) sembra molto aperta. Oltre a McLaren, anche Mercedes ha dato dei segnali positivi, mentre Fernando Alonso sarà un possibile outsider, per quanto non sui livelli visti nella prima metà di stagione.
Fioritura dei Ciliegi
Sì, vero, siamo del tutto fuori periodo. Eppure, in questo appuntamento annuale in cui il motorsport tira fuori qualsivoglia stereotipo esistente sulla Terra del Sol Levante, ci permettiamo questa piccola licenza “poetica“. E sì perché il Giappone è un concentrato di tradizioni, filosofia, spiritualità così imponente e affascinante che parlarne è sempre una piccola emozione.
Fiori di Ciliegio, dicevamo, che simboleggiano l’importanza del prendersi un momento, pensare alla vita e sentirsi di nuovo un tutt’uno con l’Universo. Quello che sta facendo Sebastian Vettel, da quando ha lasciato il sedile in F1, è un po’ questo. Prendere coscienza del Mondo che ci circonda ed impegnarsi per renderlo un posto migliore, per preservarlo. E forse non sorprende che la sua iniziativa “Buzzin Corner” faccia tappa proprio a Suzuka. Un piccolo gesto, la costruzione di un “hotel per api“, che ha unito l’intero Circus della F1. Alla ricerca di quell’unione d’intenti di cui l’umanità ha disperato bisogno per salvare il nostro pianeta.
Ma i Fiori di Ciliegio sono innanzitutto simbolo della caducità della vita. Essa ha una sua romantica crudeltà, che porta qualunque cosa animi a spegnersi, presto o tardi che sia. Lo sapevano i samurai, magnifici, potenti e risoluti guerrieri, coscienti della fragilità della loro esistenza. Ci permettiamo, in questa sede, di dedicare un fiore di ciliegio ad un ragazzo, un samurai, che non troppi anni fa ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di chiunque abbia avuto a che fare con questo stupendo e terribile sport. Ciao Jules.
Risultati Prove Libere
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