Red Bull fa 6, McLaren fa 2, i paganti fanno 0: ecco i Punti Chiave del GP del Giappone di F1, direttamente da Suzuka.
F1 | I Punti Chiave del GP del Giappone – Red Bull conquista il sesto Mondiale Costruttori a Suzuka, McLaren ne mette due sul podio e tanti piloti combinano disastri…
Al bacio

Era il 1988. McLaren dominava in lungo e in largo con la coppia Ayrton Senna – Alain Prost, poteva essere una stagione da 16 vittorie su 16 gare. In Italia, però, fra problemi e pasticci, il team inglese fa harakiri. Vince Gerhard Berger, su Ferrari. Alla McLaren, a fine stagione, andrà il quarto Mondiale Costruttori.
Torniamo al 2023. Red Bull domina in lungo e in largo con la coppia Max Verstappen – Sergio Perez (scusaci, Alain), potrebbe essere una stagione da 22 vittorie su 22 gare. A Singapore, però, fra problemi e pasticci, il team austriaco fa harakiri. Vince Carlos Sainz, su Ferrari. Alla Red Bull, a Suzuka, andrà il sesto Mondiale Costruttori.
Non è un vero parallelismo, quanto uno stupido esercizio mnemonico e stilistico perché, dopo 16 vittorie in stagione, abbiamo anche finito le parole, per Red Bull. Un Mondiale vinto proprio nel circuito che distribuisce trofei che si attivano al bacio. Proprio come la vittoria di questo Mondiale: al bacio.
Doppio podio, primo podio

Anche della McLaren, in questi giorni, abbiamo parlato molto. Fra elogi e approfondimenti, il weekend è finito con la definitiva conferma della bontà del progetto: Lando Norris e Oscar Piastri si classificano in seconda e terza posizione, a Suzuka. Un risultato che rappresenta il massimo che chiunque non si chiami “Max” (o Carlos) può ottenere, in questa stagione.
Per Oscar Piastri, fra l’altro, si tratta del primo podio in carriera. O almeno, il primo podio in una gara vera: era arrivato secondo nella Sprint di Spa-Francorchamps. Il che rimarca ancora di più l’abilità del ragazzo, capace di ottenere due risultati di prestigio su due piste così complesse come Spa e Suzuka. Come detto nelle Pagelle del GP del Giappone, in Alpine si staranno mangiando ben oltre le mani.
Sacrificio chiama sacrificio

In Ferrari c’è una parola di cui si sta abusando, ultimamente: “sacrificio“. Leclerc, a Singapore, si è sacrificato per la vittoria di Carlos. Sainz, a Suzuka, si è sacrificato a sua volta, per preservare il quarto posto di Charles. Tutti si sacrificano, insomma, ed è bello e giusto sia così, in una squadra. Però attenzione ad abusare di questo termine.
Un “sacrificio” volontario, di una persona che si rende conto che un’azione deleteria per sé stessa potrà aiutare qualcun altro, è un conto. “Essere sacrificati“, invece, non implica necessariamente volontarietà , e può diventare una comoda scusa. La Ferrari sta andando bene, i miglioramenti ci sono. Ma la comunicazione del team potrebbe migliorare un po’. Far rientrare il pilota che sta davanti è senza dubbio un “sacrificare” chi sta dietro, ma, proprio per l’ovvietà della strategia, farlo notare non è molto elegante…
I Lawson, i Perez, i Sargeant e gli Stroll

Sì, è proprio quel momento: il momento dello sfogo contro le ingiustizie di questo mondo brutto e cattivo. Oggi Liam Lawson ha battuto il pilota di casa, da due anni seduto in AlphaTauri, Yuki Tsunoda. Ieri Liam Lawson è stato ufficialmente “panchinato” per il 2024, a favore del pilota di casa da due anni in AlphaTauri e di Daniel Ricciardo.
Sempre oggi, Sergio Perez ha coronato una stagione da incubo sbagliando la partenza, commettendo un errore banale sotto Safety Car e centrando in pieno Kevin Magnussen. Più secondi di penalità che punti, nelle ultime due gare, per un pilota che guida la macchina più veloce del Mondiale.
Ancora, oggi Logan Sargeant ha centrato Valtteri Bottas, dopo il botto di ieri in qualifica. Il conto dei danni nelle ultime due gare aumenta con l’avvicinarsi del suo rinnovo. Lance Stroll, invece, dà l’effettiva misura della deriva Aston Martin, diventata a tutti gli effetti una monoposto da media classifica. C’è chi, però, come Alonso, riesce a portarla a punti. E chi, come il canadese, la riporta nel garage.
Già , un mondo davvero brutto e cattivo.
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