In vista del prossimo Gp di Imola, la Racing Bulls scenderà in pista con stampi in carbonio riciclato: ma di che novità si tratta?
La sostenibilità è uno degli argomenti cardine del Motorsport, una sfida sempre presente che ogni team porta avanti attraverso l’innovazione di componenti, combustibile e politiche: così anche la scuderia Racing Bulls ha voluto lanciare questo messaggio per il prossimo GP di Imola.
A Faenza è avvenuto esattamente questo. Seppur faccia parte di un più ampio “sustainability plan”, la partnership tra Racing Bulls e Herambiente, società che si occupa del settore in territorio emiliano, è un gesto tanto nobile quanto ambizioso.
La collaborazione avrà l’obiettivo di ridurre di 150 tonnellate le emissioni di anidride carbonica, un risparmio comparabile al piantare 4000 alberi. Ciò andando ad incidere sulla produzione delle componenti in carbonio della vettura.
Il carbonio è il materiale essenziale per la realizzazione del prodotto finale. Con esso sono possibili gli stampi per la produzione delle parti relative al fondo e all’aerodinamica della vettura, con ogni team che arriva ad utilizzare fino al 50% di carbonio annuale per esse.
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Tali stampi hanno tuttavia un ciclo di vita molto breve, venendo subito smaltiti una volta utilizzati. La partnership tra la scuderia faentina e Hera permetterà la progettazione e costruzione di stampi utilizzando il carbonio precedentemente smaltito. Il materiale già utilizzato verrà fornito dal team all’azienda, qui verrà sottoposto ad un processo di pirogassificazione, tecnica che separa le fibre di carbonio dalle componenti in resina, rigenerandola senza intaccarne le prestazioni.
Ciò si tradurrà nel pratico al prossimo GP di Imola, gara di casa per la scuderia di Faenza. Qui le VCARB01 di Ricciardo e Tsunoda scenderanno in pista con i flap dell’ala anteriore originati dai nuovi stampi ecosostenibili, a simbolo di un primo ed importante passo per un futuro più sostenibile.
Non sarà una chiave di volta eppure è sicuramente un passo in avanti per un’economia circolare. La scelta porterebbe d’altra parte solo benefici, un risparmio di denaro e materiali, senza considerare l’impatto innegabilmente positivo sull’ambiente, specie considerando l’ambizioso obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2030.
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