Ecco i Punti Chiave del Weekend di Monza: cosa portiamo via con noi dopo il GP d’Italia di F1?
F1 | I Punti Chiave del GP d’Italia – Dalla Decima di Verstappen agli straordinari duelli in pista, passando per l’importanza di un tracciato come Monza nel calendario della Formula 1. Tutto quello che mettiamo in valigia, diretti a Singapore, dopo uno straripante weekend italiano.
La Decima
Facciamo un salto indietro nel tempo. L’anno è il 2013, in Ferrari correvano Fernando Alonso e Felipe Massa, in Red Bull c’erano Sebastian Vettel e Mark Webber, Lewis Hamilton si era appena trasferito in Mercedes. Altri tempi, certamente. Quel Mondiale fu strano: c’erano tutti i presupposti per avere una lotta serrata fino alla fine ma, da metà stagione in poi, diventò un assolo del tedesco: dal Belgio al Brasile, ben nove vittorie di fila. Un risultato inimmaginabile, prima di allora, e che molti credevano sarebbe durato nel tempo.
In effetti, se quel record è sopravvissuto agli anni del dominio Mercedes, chi mai avrebbe potuto batterlo? La risposta ce l’ha data Max Verstappen. La sua “Decima“, prendendo in prestito la denominazione della decima Champions League vinta dal Real Madrid, non è solo pappetta per le statistiche, come vorrebbe far credere Toto Wolff. Certo, in una stagione del genere, poco importa se l’olandese vince altri tre o venti gran premi. Ciò che questa Decima sottolinea è quanto il binomio RB19-Verstappen sia unico nel suo genere. L’olandese vive una stagione a parte, superiore a chiunque, come nessun pilota nella storia è mai stato.
Merito della vettura, merito del pilota, non importa se non si vogliono forzare paragoni con campioni del passato. La semplice realtà è che questo dominio, per quanto soporifero e, in parte, dannoso per lo sport, è una perla di rara fattura che sì, difficilmente rivedremo in futuro.
Il bello delle corse
Ci sono gare che restano nel cuore. Vuoi perché segnano un’epoca, vuoi perché regalano una gioia inaspettata, vuoi perché premiano una lunga attesa. E poi ci sono quelle gare che belle lo sono non per il loro esito, o perché qualcuno in particolare ha fatto qualcosa di speciale. Ci sono quelle gare che sono belle e basta. Il Gran Premio di Monza è stato fra queste. L’esito? Banale, doppietta Red Bull. Eppure le lotte in pista hanno reso memorabile anche una gara così scontata nel suo podio finale.
Sainz è stato il primo pilota, in questo 2023, a parte Perez, a provare davvero a tener dietro Verstappen. La sua difesa è crollata soltanto davanti ad un bloccaggio a gomme usurate, ma la sensazione era che sarebbe potuto continuare ancora altri giri. Il duello, negli stessi istanti, si riproponeva alle spalle dei primi fra Russell e Perez, in una lotta senza esclusione di colpi (e tagli di chicane). E quando le Red Bull hanno passato i rispettivi rivali, lo scontro è continuato per il podio, in una battaglia a tre fra le due Ferrari e il messicano andata avanti fino a cinque giri dal termine.
Nel finale, ci ha pensato Charles Leclerc a tenere viva la corsa per il podio, tentando più volte il sorpasso sul compagno di squadra. Una battaglia bellissima, non adatta ai ferraristi deboli di cuore. E dietro? Scontri in casa McLaren, duelli al limite nella rimonta di Lewis Hamilton (che si becca anche cinque secondi di penalità), e un eroico Alexander Albon aggrappato a quella sesta, e poi settima, posizione. Se tutte le gare fossero così, davvero non importerebbe il pilota ad alzare la coppa.
Dall’Europa con furore
Il bilancio europeo di questo Mondiale di F1 parla olandese. Max Verstappen, con Monza, ha vinto ogni singolo Gran Premio del Vecchio Continente, racimolando una leadership in classifica di 145 punti. Un vantaggio impressionante, figlio di un mix micidiale di abilità del pilota e fattura ingegneristica della RB19. A Singapore, prossima tappa del Circus, il due volte Campione del Mondo non ha mai vinto. Strano a dirsi, ma un’imposizione sul tracciato di Marina Bay sarebbe una “novità” per lui e per i tifosi.
Lasciamo l’Europa dopo diverse belle gare. La culla del motorsport e della Formula 1 ha ancora tanto da dare alla storia delle corse. Se da un lato è comprensibile l’espansione del Circus verso nuovi mercati mondiali, dall’altro è strano pensare che certi appuntamenti storici vengano messi in discussione. Dopo una gara come questa, ad esempio, risulta quasi incredibile che la permanenza di Monza nel calendario non sia affatto scontata. O che Spa-Francorchamps potrebbe lasciare il Mondiale. Persino Monaco, per quanto sia un circuito anacronistico, è così pregno di storia delle corse che, a pensarci, sembra un crimine eliminarlo.
Il Mondo cambia e noi dobbiamo cambiare con il Mondo. Forse, un giorno, dovremo accontentarci di una manciata di tappe europee, le uniche a sborsare i fondi necessari per ospitare la F1. Nell’attesa di quel giorno, vale la pena godere appieno di perle come Monza, Spa e Silverstone, senza dare nulla per scontato.
Le classifiche dopo Monza
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