F1 | GP Las Vegas, dalle limousine ai tombini – I Punti Chiave

Nonostante lo scetticismo iniziale, il GP di Las Vegas ha regalato spettacolo e un Charles Leclerc in ottima forma: ecco i punti chiave del weekend nella Capitale del Peccato

Il weekend americano ha regalato spettacolo, sbavature e grandi sorprese. Dal tombino che ha condannato Carlos Sainz alla limousine in (im)perfetto stile di un carro trionfale passando per una Ferrari che supera una Red Bull e una Mercedes completa spettatrice: ecco i punti chiave del GP di Las Vegas.

I punti chiave del Gp di Las Vegas

1) I sorpassi di Leclerc e la condanna di Sainz

La Ferrari ha brillato, poco da aggiungere. L’ottima pole di Charles Leclerc è stata la solita magia del pilota monegasco, ma la solidità in gara è stata merito anche della SF-23. Certo, se ti chiami Ferrari non puoi gioire per l’ennesima pole non trasformata in vittoria, ma ieri il secondo posto di Leclerc poteva essere molto di più. Lo dimostra il sorpasso ai danni di Max Verstappen quando entrambi erano su gomma media.

Sorpasso all’ultimo giro di Leclerc su Perez
Fonte: @formula1 on X

La Safety Car ha condannato Leclerc a girare con gomme più vecchie rispetto ai due della Red Bull, ma il numero 16 si è preso comunque un secondo posto all’ultima curva con un sorpasso fatto di talento e di cuore.


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Tutti elementi per credere che Las Vegas poteva regalare di più alla Ferrari, soprattutto se Carlos Sainz fosse partito al fianco di Leclerc. La prima fila tutta rossa poteva raccontare un’altra storia. Ma alla fine il racconto di Maranello ha il retrogusto del rimpianto.

2) La negligenza dei tombini e la limousine dei vincitori

Dopo una cerimonia introduttiva in grande sfarzo, Max Verstappen ha fatto indigestione di eventi e spettacolo. Senza mezzi termini ha dichiarato di essersi sentito un pagliaccio. L’organizzazione, molto attenta agli spettacoli pirotecnici e canori, ha dimenticato di fare attenzione alla pista. Così, appena lo sport è sceso in campo, si è vista una falla nel sistema.

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Sainz dopo l’incidente durante le FP1 controlla il fondo della sua Ferrari @SkySport

Su una pista cittadina i tombini sono sempre stati un problema. Tuttavia, il fatto che sia successo nel fine settimana più atteso dell’anno, dove tutto è curato nei minimi dettagli, lascia l’amaro in bocca. Ne sa qualcosa Sainz che, per colpa di un tombino fissato male, ha visto la sua Ferrari tranciarsi in due. Chissà che senza quel tombino poteva salirci lui sul carro dei vincitori. Anzi, scusate, sulla limousine.

3) La fame di Max Verstappen e un circuito al di sopra delle aspettative

Ha vinto ancora lui, il tre volte campione del mondo. Raggiunge Sebastian Vettel a 53 vittorie e alla fine della gara si apre in radio per festeggiare, intonando “Viva Las Vegas”, celebre canzone di Elvis Presley. A conti fatti, forse anche Verstappen si è divertito sulla Strip.

Verstappen mentre canta “Viva Las Vegas” dopo la vittoria @F1TV

Il circuito americano aveva destato non poche polemiche per il layout, le basse temperature, la poca abilità tecnica da sfoderare. Ma alla fine, la gara ha raccontato un’altra storia. Per queste monoposto, trainate dal DRS, un lungo rettilineo può fare la differenza. Anche in pista, nonostante tutto, si è vista un buona dose di spettacolo. Diciamo grazie anche a Leclerc per averci fatto vedere che anche una (anzi due) Red Bull può essere superata.

4) Lo schianto di Norris e le sbavature della Mercedes

Dopo pochissimi metri una monoposto urta il muretto e finisce fuori pista ad altissima velocità. La McLaren numero 4 di Lando Norris è così fuori dai giochi della Strip. Per il pilota inglese l’impatto è fortissimo e viene portato per accertamenti al centro medico. Ma dopo i controlli viene appurato che per Norris si è trattato solo di un grandissimo spavento. La McLaren, comunque, è sembrata meno competitiva del solito.

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La McLaren di Norris dopo l’impatto @ F1TV

Stesso discorso per una calante Mercedes, almeno nelle ultime uscite. Lo dimostra il fatto che Ferrari si sia portata a ridosso del secondo posto nel costruttori, ora distante solo 4 lunghezze. Hamilton non è mai stato davvero in gara, mentre Russell si è tradito da solo spingendo fuori pista Verstappen con una manovra scorretta. Per lui 5 punti di penalizzazione. Il team tedesco racimola solo 10 punti rispetto ai 26 della Ferrari.

Di Las Vegas, forse, ricorderemo una limousine e un tombino. Insomma, dalle stelle alle stalle, e viceversa.

Classifica finale GP Las Vegas @F1

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