Kevin Magnussen è stato uno dei protagonisti della Sprint a Miami per tutti i secondi di penalità che gli sono arrivati: ben 35!
Kevin Magnussen ha passato una Sprint in bagarre con Lewis Hamilton, e alla fine di questa sessione sul circuito di Miami ha detto la sua su tutte le penalità che gli sono state date. Il pilota danese ha avuto un comportamento scorretto in pista, tagliano una chicane mentre era impegnato nel duello e spingendo il rivale britannico fuori pista in un altro ruota a ruota, oltre che arrivando al contatto con la Mercedes.
Il pilota Haas ha spiegato di aver fatto un gioco di squadra. Ha replicato cioè quanto fatto in Arabia Saudita, proteggendo il compagno di squadra dall’arrivo degli avversari. “All’inizio della gara ero ottavo, dietro Nico, e avevo il suo DRS, quindi potevo proteggermi e proteggerlo da Lewis dietro. Poi Hulkenberg non ha potuto ridarmi il DRS“.
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A quel punto Magnussen ha dato tutto ciò che aveva per permettere almeno ad una vettura del team statunitense di guadagnare punti. Ciò a discapito della sua gara, che ha concluso in ultima posizione, e svantaggiando in modo eccessivo gli avversari: per questo sono arrivate tutte queste penalità.
“A quel punto ho dovuto lottare con lui, ho fatto come un pazzo per mantenere il gap come ho fatto a Jeddah. Ho usato delle tattiche stupide, che non mi piacciono. Alla fine ho fatto il mio lavoro da uomo squadra. Nico ha segnato quei punti perché io gli ho creato quel distacco, e Lewis in questo modo non è riuscito a prenderlo”.
Il pilota Haas conclude: “Non è il modo in cui mi piace correre, ma oggi è stato necessario farlo”.
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Fonte copertina: haasf1team.com