A Miami abbiamo assistito a tante lotte, Pirelli ha però definito nel post gara quello di questa domenica un GP lineare: ecco perché.
Rieccoci a riportare il post gara Pirelli di Miami in cui hanno commentato la giornata in pista facendo un resoconto delle strategie. Norris ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera sfruttando la Safety Car per effettuare il cambio gomme, ma non stava soffrendo il degrado degli pneumatici, anzi continuava a macinare ottime prestazioni.
Mario Isola si è anzitutto complimentato con il pilota vincitore del GP. “Prima di tutto voglio fare i complimenti a Lando Norris per il suo primo successo in Formula 1: sono sicuro che non dimenticherà mai le emozioni provate negli ultimi chilometri e quelle sentite sul podio!“
Spostando l’attenzione sulla gara, possiamo dire che è stata parecchio movimentata per quanto riguarda l’azione in pista. Dal punto di vista delle strategie invece c’è stata poca varietà. Anche in questa edizione il GP di Miami si è sviluppato su una sola sosta. Le strategie maggiormente scelte sono state la prima e la seconda tra quelle che Pirelli aveva proposto prima del GP.
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Proprio per questo le mescole protagoniste sono state la C2 (Hard) e la C3 (Medium). Il degrado, come spiegato da Isola, non è stato eccessivo e questo ha permesso di correre effettuando un’unica sosta. “Hanno consentito ai piloti di spingere a fondo praticamente per tutta la gara. Ciò ha reso molto interessante anche una gara sulla carta piuttosto bloccata come strategie“.
Ci sono state due neutralizzazioni durante la gara. Prima è stata utilizzata la Virtual Safety Car per rimuovere un paletto mandato in mezzo alla strada da Verstappen dopo un lungo, e poi è entrata in pista la Safety Car per un incidente tra Magnussen e Sargeant, con il pilota Williams che ha dovuto arrestare la sua corsa. “VSC e SC hanno mandato all’aria molti piani dei muretti. Alcuni sono stati più fortunati e bravi di altri ma anche questo fa parte delle corse“.
Un esempio lampante è quello di Norris, Piastri e Sainz nella seconda Safety Car. La Ferrari e Oscar si sono fermati giusto un giro prima della neutralizzazione, mentre il vincitore della gara, che ha aspettato ad effettuare il pit stop, ha sfruttato l’occasione ed è riuscito a rimanere in testa, complice anche una McLaren solida che gli ha permesso di scappare via dagli altri piloti, incluso Verstappen.
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Fonte copertina: Pirelli