Charles Leclerc affronta il GP di Singapore tra realismo e speranza: il monegasco analizza il weekend e lascia intravedere una sorpresa.
Il GP di Singapore rappresenta una nuova sfida per Charles Leclerc, attualmente quinto in Classifica Piloti con 165 punti, dietro a George Russell (212).

In vetta rispettivamente , un podio che sembra difficile da insidiare ma non impossibile da avvicinare.
Marina Bay, con le sue curve strette e la tradizione di gare ad alta tensione, sarà infatti un banco di prova importante per la Ferrari e per il monegasco, che arriva al weekend con realismo ma senza rinunciare del tutto all’ambizione.
“Non dobbiamo aspettarci miracoli”
Entrato sorridente nel paddock, Leclerc ha confermato il legame speciale con il circuito asiatico: “Singapore è un Paese che mi piace e lo stesso vale per il circuito, come tutti i cittadini del resto. Come sempre siamo determinati a fare del nostro meglio per portare a casa il massimo risultato possibile anche se non credo che questo tracciato sia più favorevole per noi di quello di Baku. Anche là avremmo potuto fare bene se non avessimo sbagliato in qualifica”.
Realista ma determinato, il ferrarista ha sottolineato: “Non dobbiamo aspettarci miracoli, ma concentrarci su noi stessi e lavorare sodo. Ovviamente, dal canto mio non lascerò nulla di intentato, né in qualifica e tanto meno in gara”.
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La Direzione Gara ha attivato l’allerta “heat hazard”, introducendo la possibilità per i piloti di utilizzare un giubbotto refrigerato. Leclerc ha spiegato: “Abbiamo provato questo sistema ed è bello sapere che c’è la possibilità di utilizzarlo. Detto questo, mi pare che le temperature non siano molto differenti dagli scorsi anni; quindi, non sono sicuro che lo userò”.
Infine, il monegasco ha commentato il nuovo limite di velocità in pitlane, portato da 60 a 80 km/h: “Credo sia una cosa positiva, perché potrebbe rendere plausibile una strategia a due soste. Tuttavia, considerato quanto è difficile superare qui, credo che la posizione in pista continui a restare decisiva. Sarà quindi tutto da verificare se sarà davvero una variabile da tenere in considerazione”.
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