Il nuovo format, introdotto nelle qualifiche del GP d’Ungheria di F1, non convince Alonso: “Non possiamo girare in prova, è un male per i tifosi”.
Il format introdotto nelle qualifiche del GP d’Ungheria di F1 non convince Alonso. Secondo lo spagnolo, i pochi treni di gomme a disposizione danneggiano anche lo spettacolo.
Il nuovo format prevede non solo l’utilizzo esclusivo di hard, medium e soft, rispettivamente in Q1, Q2 e Q3, ma anche la riduzione dei treni di gomme disponibili nel weekend. L’Alternative Tyre Allocation, “assegnazione alternativa degli pneumatici”, è infatti studiata per strizzare l’occhio alla sostenibilità, riducendo gli sprechi, nella forma del numero di mescole portate in pista.
“Il più grande problema di questo format sono le prove libere – spiega Alonso – Con meno gomme, siamo costretti a risparmiare i treni che abbiamo e non girare. Non ne sono per niente un fan, credo che questo format sia un disastro. Gli spettatori pagano per vedere le prove, al venerdì, e nessuno scende in pista“.
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Problemi simili erano stati evidenziati anche da Carlos Sainz, che segnalava proprio l’impossibilità di girare nelle libere come il vero punto a sfavore dell’Alternative Tyre Allocation. Anche Lewis Hamilton, solitamente attento alle tematiche ecologiste, ha lasciato intendere che la F1 potrebbe guardare ad altri sprechi – come il numero di pneumatici intermedi e da bagnato – piuttosto che togliere tempo in pista a piloti e tifosi.
Il nuovo formato, d’altronde, è figlio della spinta green del Circus. Un passo in avanti verso il Net-Zero Carbon, ovvero le zero emissioni entro il 2030. Vedremo se la F1 apporterà delle modifiche a queste nuove qualifiche prima della loro prossima apparizione, al GP di Monza.
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