F1 | GP Ungheria - Hamilton 5° nelle qualifiche: "più lenti con le temperature più alte"

Lewis Hamilton si piazza in terza fila nelle qualifiche del GP di Ungheria: “fatto il possibile, quando fa caldo non siamo veloci”

Lewis Hamilton scatterà dalla quinta posizione nel GP di Ungheria di domani, a fianco della Ferrari di Leclerc e dietro quella di Sainz, dopo qualifiche in cui la Mercedes W15 non è mai stata in grado di impensierire McLaren e Red Bull con Verstappen.

Per la prima volta dal Canada infatti Mercedes ha faticato nelle qualifiche, complice una pista inumidita nel Q1 che ha colto in fallo George Russell, clamorosamente eliminato nel finale, mentre Hamilton si è piazzato secondo dietro a Ricciardo nell’ultimo tentativo. Nel Q2 proprio Hamilton si è salvato per il rotto della cuffia, appena 10 millesimi su Hulkenberg, mentre il Q3 è stato più lineare, di scendere sotto l1’16” e piazzare un 1:15,854 per la terza fila.

Nel recinto della zona mista il sette volte campione del mondo non ha nascosto una certa insoddisfazione per il piazzamento, dopo la vittoria a Silverstone e in una pista in cui detiene il record di vittorie e pole:

“Voglio dire, siamo qui per cercare di stare davanti, penso che non possiamo mai essere soddisfatti. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo fatto tutto il possibile.”

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Passando all’analisi, Hamilton ha spiegato che ancora una volta il problema della W15 è la performance con le temperature alte, nettamente peggiore degli avversari, giustificando il calo dalla Q1 alla Q2:

“[Credo che] la macchina sia in una posizione relativamente decente, ma quando fa caldo non siamo particolarmente veloci.”

“All’inizio della sessione era ovviamente molto più fresco e siamo stati rapidi. e poi, non appena la temperatura si è alzata, gli altri sono diventati più veloci e noi più lenti. O almeno non siamo diventati più veloci.”

Domani è previsto sole è temperature oltre i 30°C a Budapest, e per Mercedes decisamente non è la migliore delle notizie: “No, non è proprio un granchè, no.” il commento di Hamilton.