Pirelli risponde alle critiche dei Piloti sul nuovo format di Alternative Tyre Allocation sperimentato in Ungheria
La sperimentazione al Gran Premio d’Ungheria del nuovo format di Alternative Tyre Allocation delle gomme Pirelli ha suscitato il dibattito tra i piloti se queste nuove regole vanno nella giusta direzione per migliorare la sostenibilità. Il numero delle gomme d’asciutto a disposizione dei piloti è ridotto da 13 a 11, cambiando inoltre le regole in qualifica. I team hanno dovuto adattarsi ad un format nuovo, con l’utilizzo delle mescole dure in Q1, le medie in Q2 e le soft in Q3.
Questo cambiamento ha ravvivato la lotta per la pole position. Alcuni piloti si sono lamentati della mancanza di pneumatici a disposizione e di come abbia inciso sull’azione in pista durante le prove libere. Lewis Hamilton è stato uno dei piloti ha criticare questo nuovo format e se possa avere un impatto positivo sulla sostenibilità visto il numero di gomme da bagnato inutilizzate durante il weekend: “penso che quando parliamo di sostenibilità, portare via solo un set di pneumatici o due set di pneumatici non è sufficiente. Ogni fine settimana ci sono un sacco di gomme da bagnato che vengono buttate via, ogni singolo fine settimana”, ha affermato il pilota inglese.
Sulla scia del pilota Mercedes, anche Carlos Sainz ha mostrato dei dubbi sull’efficienza di questo cambiamento: “ci sono molte gomme da bagnato non utilizzate durante il weekend, bisogna concentrarsi su questo, capire cosa possiamo fare meglio. E’ importante focalizzarsi su questo, piuttosto che ridurre l’intrattenimento in pista per i tifosi”.
Isola: “Per i Gran Premi europei Pirelli fornisce ai team gli stessi set di gomme da bagnato delle gare precedenti”
Mario Isola, Head of F1 and motorsport della Pirelli, ha spiegato a Motorsport.com come le dichiarazioni dei piloti sulla mancanza di utilizzo delle gomme da bagnato siano errate. Le mescole inutilizzate nelle gare europee si usano in quelle successive: “per i Gran Premi europei manteniamo le gomme montate sui cerchioni e portiamo solo le gomme nuove. Quindi forniamo ai team gli stessi set delle gare precedenti“.
Diversa è la situazione per le gare extraeuropee: “per i Gran Premi fuori dall’Europa è più complicato poiché i cerchi devono viaggiare insieme ai team, mentre le gomme sono trasportate da noi per questioni doganali”.
Sulla situazione con i flyaway, Isola afferma che stanno cercando dei modi per riutilizzare le gomme da bagnato, in modo che possano essere riutilizzate anche dopo che sono rimosse dai cerchioni: “l’idea per il futuro è quella di smontare le gomme dai cerchi, e montarle nuovamente alla gara successiva. Quindi, se non si adattano alle gomme, quando avremo questa nuova procedura potremmo riutilizzare le gomme. Ci sono molte idee per il futuro per ridurre lo spreco di pneumatici da bagnato“.
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Mario Isola ha aggiunto inoltre che è in corso il lavoro per valutare meglio se gli pneumatici smontati dai cerchioni possano essere riutilizzati: “quando smontiamo le gomme dai cerchioni le rimandiamo nel Regno Unito a Didcot e facciamo controllare tutte le gomme per capire se ci sono danni al tallone. Guardando l’analisi delle prime gare, abbiamo una percentuale non utilizzabile che è molto, molto basso”.
Il potenziale riutilizzo delle gomme aumenta anche con pneumatici da bagnato che non sono preriscaldati, poiché la gomma che ha attraversato un ciclo di riscaldamento non può essere riutilizzata: “possiamo farlo con le gomme da bagnato perché non hanno più le termocoperte e lo faremo con le gomme intermedie. Questo perché se hai una gomma danneggiata in un treno di gomme che ha subito un ciclo di riscaldamento, allora devi sostituire tutte le gomme per averle tutte uguali. Non è l’ideale perché se hai, diciamo, il 10% di pneumatici danneggiati ma devi sostituirne il 40%, non ha senso. Senza coperte, puoi sostituire solo uno pneumatico in modo da risparmiare molto”.
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